Nord Mali, c’è la tregua con i ribelli tuareg
Algeri Stop immediato alle ostilità e protezione dei civili, primo risultato della mediazione algerina. Firmano anche gli indipendentisti dell'Azawad
Algeri Stop immediato alle ostilità e protezione dei civili, primo risultato della mediazione algerina. Firmano anche gli indipendentisti dell'Azawad
Primo accordo partorito dai colloqui in corso ad Algeri per la pacificazione del Nord del Mali.
Firmatari, da una parte il governo di Bamako, quello algerino che fa da mediatore e l’Onu, che mantiene operativa la missione di «stabilizzazione» Minusma nella regione in questione, dall’altra una variegata “confederazione” di gruppi armati a prevalenza tuareg che include il Movimento nazionale di liberazione dell’Azawad (Mnla), l’Alto consiglio per l’unità dell’Azawad (Hcua), il Movimento arabo dell’Azawad (Maa), il Movimento arabo dissidente dell’Azawad (Maa-dissidente), il Coordinamento per il popolo dell’Azawad (Cpa) e il Coordinamento dei movimenti e dei fronti patriottici di resistenza (Cm-Fpr).
L’intesa è articolata in sei punti e prevede tra l’altro lo stop immediato delle ostilità (nell’ultimo mese la tensione è esplosa soprattutto nella zona di Tabankort, a metà strada fra Kidal e Gao), la liberazione dei prigionieri e la partecipazione a un comitato comune per la sicurezza e la protezione dei civili. L’accordo negli intenti dei firmatari e dell’Algeria, che proseguirà nella sua opera di mediazione, intende creare il terreno per un futuro e definitivo accordo di pace. Esclusi i gruppi radicali islamisti legati ad al Qaeda, ancora presenti nel nord del Mali nonostante l’intervento armato della Francia e di un contingente multinazionale dell’Onu.
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