Era cominciata con un’assemblea in piazza a Palermo, lo scorso 28 agosto. L’urgenza di aprire un confronto pubblico dopo l’efferato caso di violenza sessuale avvenuto in città. Ora però la rete transfemminista Non Una Di Meno ora si risveglia in tutto il territorio nazionale. Il sorprendente dato di partecipazione delle iniziative pubbliche che dopo Palermo si sono diffuse a catena in molte altre città ha spinto le attiviste a lanciare una tre giorni di proteste, dal 5 al 8 settembre.

A concludere il percorso di lotta, sabato 9, un corteo regionale a Palermo: «Per chiamare la Sicilia tutta a reagire contro la violenza di genere» si legge nel comunicato. Il calendario delle iniziative è fitto e le città che hanno già aderito, un elenco in aggiornamento, comprendono sia grandi che piccoli centri.

Il refrain comune è lo slogan «Ti rissi No», ripreso dalle attiviste palermitane, e declinato in forme diverse: dal presidio sotto la Cassazione a Roma, alle assemblee in piazza di Trieste, Messina, Cagliari. Presidi pubblici anche a Milano e Bologna e “passeggiate rumorose” a Cuneo, Varese, Padova. Solo per citare alcune delle iniziative in programma (tutte le informazioni sono sulla pagina instagram di Non Una Di Meno).

I recenti casi di stupro e femminicidio (l’ultimo ieri a Roma: Rosella Nappini, 52 anni) sono solo un detonatore della rabbia sono soltanto un detonatore della rabbia, tra i contenuti che verranno portati in piazza infatti c’è molto di più: prime fra tutte gli investimenti su una sanità pubblica e laica e l’educazione sessuale femminista nelle scuole, ma anche parità salariale, welfare e una accorata richiesta al mondo dell’informazione: «Vogliamo una narrazione mediatica non sensazionalistica ma approfondita e realistica».