Patto per la Non Autosufficienza, 60 organizzazioni hanno scritto alla premier Meloni per chiedere la revisione della legge in materia. Il 25 gennaio il Consiglio dei ministri ha presentato il decreto legislativo per dare attuazione alla riforma dell’assistenza agli anziani non autosufficienti.

La norma impatta su 10 milioni di persone: 3 milioni e 800mila anziani, i loro familiari e i caregiver. Katia Pinto, presidente di Federazione Alzheimer Italia: «Il decreto tradisce lo spirito della legge. Cancella alcuni punti fondamentali (come l’introduzione di un modello di servizio domiciliare specifico per la non autosufficienza) e ne rimanda altri, quali la riforma dei servizi residenziali.

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Introduce un Sistema nazionale per la popolazione anziana non autosufficiente, che però riguarda solo i servizi e interventi sociali: la legge delega prevedeva una programmazione integrata con quelli sanitari e monetari». Con la prestazione universale, sbandierata dal governo, viene introdotto un nuovo aiuto economico ma «riguarderà solo over 80 con elevato bisogno assistenziale e ridotte disponibilità economiche: meno di 30mila persone nel 2025 e neanche 20mila nel 2026. Senza intervenire sull’indennità di accompagnamento, la misura più diffusa ma meno efficace».