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Devastazione nella striscia di Gaza, escalation tra Israele ed Hezbollah nel sud del Libano e rischio di un conflitto aperto tra Tel Aviv e Teheran: a quasi un anno dagli attentati del 7 ottobre, il Mashrek è sull’orlo di una conflagrazione che gli Stati uniti stanno cercando di prevenire. Senza però esercitare pressioni su Israele affinché i negoziati con Hamas portino a un cessate il fuoco duraturo
In Francia a fine luglio, l’Sncf ha denunciato «un imponente attacco per paralizzare la rete» ferroviaria. Per quanto l’operazione non abbia fatto deragliare le Olimpiadi, ha tuttavia messo in luce l’interesse per il sabotaggio di un discreto numero di militanti. Prima di loro, alcuni membri del movimento operaio statunitense lo avevano adottato come pratica d’azione e ne avevano tratto le proprie conclusioni
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Il 9 giugno, le elezioni degli eurodeputati vedranno opposti dei partiti che sono concordi nell’accettare il primato delle regole comunitarie sulle leggi nazionali. In Francia, questa supremazia è stata avvalorata da alcune decisioni giudiziarie e da un consenso tra liberali e socialisti. Sarebbe lo stesso se un domani il Parlamento europeo fosse dominato dalla destra e dall’estrema destra? E cosa ne pensa la sinistra?
Mentre nella striscia di Gaza proseguono i bombardamenti israeliani e i combattimenti e la situazione umanitaria continua a deteriorarsi, un nuovo conflitto dalle conseguenze potenzialmente devastanti tra Tel Aviv e Teheran è stato appena scongiurato. Nonostante ciò, nulla sembra in grado di porre fine alla logica dello scontro tra questi due nemici.
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Dal suo arrivo al potere, dieci anni fa, il primo ministro Narendra Modi ha operato una rottura con il progetto laico immaginato dai padri della Costituzione indiana. L’etnicizzazione della democrazia e l’emergere di una forma di autoritarismo che mina tutte le istituzioni caratterizzano questa evoluzione
Il 12 marzo scorso, il Parlamento europeo ha adottato una direttiva a favore dei «mega camion». La circolazione di questi mastodonti – il cui peso può raggiungere le 60 tonnellate – indebolisce il traffico ferroviario e contribuisce a deteriorare lo stato della rete stradale, che assorbe il 90% del trasporto di merci dell’Esagono. Da decenni, in Francia come altrove, è il libero scambio a dettare la pianificazione del territorio
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