Nell’universo degli estremismi solo l’elettronica ci salverà
Note sparse Si intitola "Realtà aumentata" il nuovo album dei Subsonica
Note sparse Si intitola "Realtà aumentata" il nuovo album dei Subsonica
La coerenza è il tratto che ha sempre caratterizzato lo stile e la carriera dei Subsonica, figli dell’elettronica e degli anni novanta ma capaci di rinnovarsi senza per questo farsi fagocitare da suoni e tendenze. La scrittura spericolata, la ricerca di brani e sollecitazioni ai confini con la sperimentazione li ha portati ad arrivare a una carriera quasi trentennale. Il nuovo disco arriva però dopo lunga latitanza, a cinque anni dal precedente, undici canzoni scritte nell’arco del 2023. Realtà aumentata è il titolo che la band interpreta cosi: «Una realtà che ci ha chiusi in casa per mesi rivelando tutte le fragilità di un presente globalizzato, che ci espone ad effetti climatici estremi, che è tornata a sconvolgerci con le guerre e che bussa ai nostri confini con un quotidiano carico di miseria speranza e disperazione». Undici tracce dal groove ipnotico, dalle liriche impregnate di presente interpretate con trasporto da Samuel. In Scoppia la bolla – con i featuring di Willie Peyote e Ensi, si parla di demagogie, violenze verbali, indebolimento della democrazia e tirannia dei social. L’up tempo di Universo è un po’ il centro del disco, una riflessione personale sul tempo che fugge, l’invisibilità del quotidiano e le relazioni complicate.
«Ad un certo punto – spiega Samuel – ci siamo chiesti se davvero avevamo voglia di continuare a raccontare come Subsonica. Non siamo mai stati un equipe formata da singoli ma piuttosto un’entità, della quale abbiamo capito che ciascuno di noi non avrebbe potuto stare senza»
NON UN PROGETTO di facile identificazione né consumo immediato: «Ad un certo punto – spiega Samuel – ci siamo chiesti se davvero avevamo voglia di continuare a raccontare come Subsonica. Non siamo mai stati un equipe formata da singoli ma piuttosto un’entità, della quale abbiamo capito che ciascuno di noi non avrebbe potuto stare senza». E capacità di autocritica: «Stare in una band – sottolinea Max Casacci – è come essere inseriti in tessuto di relazioni umane ancora più intime di quelle di una famiglia, perché devi continuare a sceglierti. In occasione di 8 (l’album del 2018, ndr) non abbiamo avuto questa interazione». Con il nuovo lavoro, per i Subsonica torna anche il tempo della musica suonata dal vivo, con un tour nei palazzetti la cui partenza è prevista per il 3 aprile dal PalaUnical di Mantova, per poi fare tappa nei giorni successivi a Milano, Conegliano (Tv), Roma, Bologna, Firenze e Torino, dove la carrellata di concerti si concluderà, il 13 aprile.
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