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Nel segno di Berio, un tocco di multimedialità

Nel segno di Berio, un tocco di multimedialitàLuciano Berio – foto Ansa

Eventi All'Accademia nazionale di Santa Cecilia si apre oggi un convegno su Luciano Berio e la multimedialità, affiancato da un concerto diretto da Pablas Heras-Casado

Pubblicato più di un anno faEdizione del 11 marzo 2023

All’Accademia Nazionale di Santa Cecilia si apre oggi, un convegno su Luciano Berio e la multimedialità, e sarà un’occasione per riflettere sulle svolte della musica nel novecento fino a oggi. Vi parteciperà anche Talia Pecker Berio, Presidente Onorario del Centro Studi Luciano Berio. Oltre a musicologi e musicisti, studiosi della musica moderna. Il convegno è affiancato da un concerto diretto da Pablo Heras-Casado, il 9, 10 e 11 marzo. I due pannelli del concerto offrono due immagini speculari della musica del novecento, due compositori diversissimi per stile, costruzione musicale e concezione della musica, Igor Stravinskij e Luciano Berio, due figure centrali della musica della prima metà del secolo, l’una, della seconda, l’altra. Intanto per entrambi il termine Sinfonia non designa il genere sinfonico che tutti intendiamo per sinfonia, da Haydn a Šostakovic, ma definisce, nel senso prebarocco e preclassico, un brano musicale in cui molti esecutori suonano insieme, ristabilendo così il significato etimologico della parola. E, a loro modo, tanto la Sinfonia di salmi di Stravinskij, del 1930, che Sinfonia di Berio, del 1968, tentano un ritratto delle angosce del proprio tempo.
I due pannelli del concerto offrono due immagini speculari della musica del novecento, due compositori diversissimi per stile, costruzione musicale e concezione della musica, Igor Stravinskij e Luciano Berio

«SINFONIA» ripercorre tutte le derive del novecento, dall’assassinio di Martin Luther King, alla dissoluzione delle forme letterarie e musicali, cita Mahler, Beckett, al denudamento della vantata superiorità dell’occidente sul resto del mondo, Lévy-Strauss, l’antropologo francese di Antropologia strutturale e Il cotto e il crudo. A conclusione, in questo viaggio a ritroso della musica del novecento, la suite sinfonica dal balletto L’uccello di fuoco di Stravinskij, del 1909. I colori iridiscenti dell’orchestra, dopo averci precipitati nell’orrore di una danza infernale ci suggerisce la liberazione attraverso il canto. E il non foltissimo pubblico – ha decretato un meritato trionfo al direttore, Pablo Heras-Casado, all’Orchestra e al Coro dell’Accademia di Santa Cecilia, al Theatre of Voices. Lettura penetrante e intensa, da parte di Heras Casado, di pagine così significative dello spirito del novecento: un guardare, senza reticenze, senza pudore, i mali, forse inguaribili, di un secolo, se durano ancora nel secolo seguente.

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