Visioni

Nel Paese delle meraviglie oltre le porte della percezione

Nel Paese delle meraviglie oltre le porte della percezionela copertina di Nuggets

Psichedelia Percorsi lisergici attraverso la musica, i libri, i raduni. E gli studi scientifici sulle sostanze psicoattive. In Italia a Ferragosto c’è il Wao Festival, dedicato alle arti visionarie

Pubblicato circa 6 anni faEdizione del 12 agosto 2018

«Per rendere sublime questo mondo infimo, prendi mezzo grammo di fanerotimo», propose Aldous Huxley. «Per scendere all’inferno o diventare angelico, prendi un pizzico di psichedelico», rispose lo psichiatra britannico Humphry Osmond. Inutile dire chi si aggiudicò il poetry slam per descrivere gli effetti dell’uso del dietilammide-25 dell’acido lisergico. 25 è il numero della variazione creata dal dottor Albert Hofmann il 16 novembre 1938 nei laboratori della Sandoz a Basilea. La sintesi dell’acido lisergico è talmente delicata che chimici inesperti possono causare delle esplosioni. Lo scenario che si è aperto in questi ultimi anni è tuttavia quanto di più lontano da Breaking Bad, perché il Rinascimento Psichedelico non si riferisce al fiorire di start up ispirate da Walter White, bensì a quello che a ragione potremmo chiamare un nuovo umanesimo.

NEGLI ULTIMI anni alcuni scienziati hanno ripreso gli studi sulle sostanze psicoattive documentandoli con il brain imaging per fotografare le regioni di attivazione nel cervello umano. Uno di loro è un giovane ricercatore nato nella Contea di Durham, un tempo cuore dell’industria mineraria britannica, di cui porta avanti la tradizione estrattiva scavando nelle strutture cerebrali anziché nei tunnel delle miniere. Si chiama Robin Carhart-Harris ed è a capo dello Psychedelic Research Group dell’Imperial College di Londra dove conduce ricerche anche su Mdma (ecstasy) e Dmt (ayahuasca) finalizzate alla cura di depressione, ansia, dipendenze e altri disturbi mentali. Grazie anche ai suoi studi presto il «bambino difficile» di Hoffman potrebbe diventare il bambino prodigio della farmacologia grazie alle sua capacità di dissolvere l’io: cancellare le strutture sclerotizzate che causano il disagio psichico, permettendo di ripartire da zero.

LIBRI: È ciò che, giunto in prossimità dei sessant’anni, ha fatto Michael Pollan, giornalista scientifico e professore di giornalismo alla Berkeley. Ha sentito il bisogno di «scuotere la palla di neve», rigenerare gli algoritmi della sua vita quotidiana, scrostare la modalità di default della coscienza che ci fanno vivere nel passato o nel futuro anziché nel presente. Quello che ha scoperto testando personalmente le sostanze psicotrope lo racconta nel suo bestseller How to change your mind, sottotitolo Quello che la nuova scienza psichedelica ci insegna su coscienza, morte, dipendenza, depressione e trascendenza.

In italiano c’è l’ottimo volume di Agnese Codignola, giornalista scientifica pluripremiata: Lsd, da Albert Hofmann a Steve Jobs, da Timothy Leary a Robin Carhart-Harris: storia di una sostanza stupefacente (Utet) è molto invitante fin dalla copertina, ispirata alla blotter art, i fogli decorati di carta assorbente pretagliata in francobolli contenenti una dose di acido lisergico. Fresco di stampa è Moksha, Scritti sulla psichedelia e sull’esperienza della visione, di Aldous Huxley (Mondadori). Il tentativo di Huxley, scrive Albert Hoffman nella prefazione, è stato quello di mostrarci che il potere intrinseco delle droghe rituali poteva essere usato per il bene di chi vive in una società tecnologica, ostile alle rivelazioni di tipo mistico. Moksha deriva dal termine sanscrito che significa liberazione. A Really Good Day, Una gran bella giornata, sottotitolo Come il Microdosing mi ha enormemente cambiato l’umore, il matrimonio e la vita, di Ayelet Waldman è un memoir di 30 giorni di microdosing fai da te. Giunta in possesso di una bottiglietta blu da parte di un donatore anonimo che si è firmato Lewis Carroll, Waldman ha assunto due gocce di Lsd ogni tre giorni (una microdose che non provoca allucinazioni) e come Alice ha compiuto il suo viaggio nel Paese delle meraviglie del buon umore.

MUSICA: «Ricordati quello che ti ha detto il Ghiro: nutri la mente, nutri la mente», esorta Grace Slick alla fine di White Rabbit dei Jefferson Airplane. «Di che cosa facciamo parte? Che cos’è che siamo?», le fa eco The Incredible String Band, uno dei gruppi di punta del folk psichedelico degli anni ‘60, in The Half-Remarkable Question. «Sento l’erba che cresce, vedo arcobaleni la sera», cantano The Move, mentre The Moody Blues in Legend of a Mind tessono le lodi del profeta Timothy Leary. Poiché la variazione in un laboratorio chimico è un po’ come la take di una canzone in uno studio di registrazione, tra musica e Lsd era inevitabile che scoppiasse un’attrazione fatale. Oltre ai classici citati, l’appassionato di musica psichedelica non potrà farsi mancare almeno due cofanetti. Nuggets: Original Artyfacts from the First Psychedelic Era è una selezione di pezzi psichedelici e garage americani scelti da Lenny Kaye, il futuro chitarrista di Patti Smith. Pubblicato come doppio album nel 1972, la Rhino lo ha ristampato in un bel cofanetto di 4 cd nel 1998. Looking At The Pictures In The Sky è un’antologia in tre cd dedicata al 1968, che in Gran Bretagna fu un anno più ricco di uscite discografiche rispetto al precedente. Una cornucopia di gemme, piccoli classici e gustose b-side.

FESTIVAL E CONVEGNI: Se si cerca in rete psytrance festival si scopre un calendario fittissimo di eventi per ogni mese dell’anno in ogni angolo del mondo. Il Santo Graal dei trance party psichedelici si tiene ogni due anni in una piccola città del Portogallo. Il Boom Festival si è appena concluso a Idanha a Nova, Città della Musica Unesco. Nato nel 1997 all’insegna di valori come unità, creatività, sostenibilità, trascendenza e cultura alternativa, richiama adepti da tutto il mondo. Cinque palchi, conferenze, proiezioni, mostre, laboratori, chillout gardens, più che un festival è uno stato mentale, ben raccontato in un recente libro fotografico, Sob O Signo da Luna. L’edizione 2018 è andata esaurita con molte settimane di anticipo, quindi meglio prenotarsi in tempo per quella del 2020.

IN ITALIA a Ferragosto c’è il Wao Festival, cinque giorni dedicati alle arti visionarie, l’ecoarchitettura, la nutrizione consapevole, l’energia sostenibile e la psytrance: dal 14 al 19 agosto al Parco dei Settefrati a San Venanzo (TR). Infine, dal 23 al 25 agosto presso il Centro Cultura Contemporanea Torino ex birrificio Metzger si tiene Psichedelica, dall’Esperienza alla Terapia, l’evento annuale della Società per lo studio degli stati di coscienza: tre giorni di convegno dedicati alla ricerca individuale religiosa, artistica ed esperienziale, all’importanza delle sostanze per la comprensione dei meccanismi cerebrali e alla terapia psichedelica.

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