Napoli: stop ai progetti di inserimento, disoccupati manganellati
La protesta Una platea di circa 600 inoccupati di lunga durata, chiedo percorsi di formazione che portino a lavori di pubblica utilità. A un passo dall'avvio, la doccia fredda: «Non si può procedere, problemi normativi»
La protesta Una platea di circa 600 inoccupati di lunga durata, chiedo percorsi di formazione che portino a lavori di pubblica utilità. A un passo dall'avvio, la doccia fredda: «Non si può procedere, problemi normativi»
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Napoli, i disoccupati sul tetto di Palazzo RealeDopo tanti rinvii e rassicurazioni, dalle istituzioni era arrivato l’input per alcune procedure di avvio del percorso. Venerdì si aspettavano la data di inizio e invece, raccontano, in prefettura scoprono che «non si può procedere perché si sono sbagliati. I criteri non erano attuabili per problemi normativi. Problemi su progetti che hanno deciso loro. Il comune di Napoli continua a proporre soluzioni senza avere la capacità vera di applicarle tentennando su ognuno dei punti messi in campo». Dalla prefettura si sono mossi verso il comune per discutere con i capogruppo in consiglio ma la polizia li ha caricati.
Eddy Sorge: «Stiamo lottando per progetti di pubblica utilità come manutenzione del verde, delle strade, delle scuole, decoro urbano, potenziamento dei servizi sociali. Basta con la formazione gestita solo a favore delle agenzie interinali». E Omero Benfenati: «A Scampia il 70% dei residenti è disoccupato, molti percettori di Rdc lo stanno perdendo. Da noi le istituzioni vengono a fare i turisti, a tagliare i nastri ma quello che c’è a Scampia è frutto di battaglie dal basso. Abbiamo la schiena diritta e lottiamo per il lavoro».
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