Le prime ore dal patto russo-turco sono segnate dall’ingresso nelle città curdo-siriane di veicoli di ogni tipo: quelli della polizia di Mosca, entrati a Manbij e Kobane – il simbolo della lotta all’Isis e del confederalismo democratico – e quelli dei kamikaze islamisti che hanno violato la capitale del Rojava, Qamishlo, poi Suluk, cittadina a maggioranza araba a Tal Abyad (lì dove comincia l’occupazione turca), e infine al-Shadadi, a sud di Hasakeh. Una serie di esplosioni che hanno provocato morti e feriti e per ora nessuna rivendicazione. Ma la matrice è troppo simile a quella solita, cellule non più nascoste...