L’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) continua a investigare sulle notizie e sui video forniti dalle agenzie atomiche ucraine riguardo il sorvolo dei missili sulle tre centrali di South Ukraine, avvenuto il 16 aprile scorso, di Khmelnytsky, avvenuto il 25 aprile e di Zaporizhzhia, del 26.

SECONDO L’ISPETTORATO per la sicurezza nucleare ucraina e l’Energoatom, il 16 aprile tre missili russi avrebbero sorvolato la città satellite di Yuzhnoukrainsk, costruita per ospitare le famiglie dei lavoratori impiegati nella centrale di South Ukraine. Non è ancora chiaro se i missili avessero come obiettivo la centrale o, come invece sembra più probabile, siano stati diretti verso altri bersagli e nel loro tragitto abbiano sorvolato Yuzhnoukrainsk.

Secondo alcune fonti, i vettori sarebbero partiti dalla Bielorussia al fine di colpire la città di Miykolaiv. I video dati in visione all’Aiea mostrano un razzo sorvolare ad alta quota la zona attorno la centrale di South Ukraine. Sempre il 16 aprile, le forze russe avrebbero cercato di sfondare nella città di Voznesensk, ad appena quindici chilometri dalla centrale, ma sarebbero stati respinti dall’esercito ucraino.

IL SUCCESSIVO 25 APRILE, alle 8.10 del mattino, altri due missili avrebbero sorvolato il bacino che funge da riserva idrica per il raffreddamento dei reattori della centrale di Khmelnytsky, probabilmente per colpire le città di Rivne o Zdolbuniv. L’Energoatom ha accusato la Russia di lanciare missili lungo traiettorie che sorvolerebbero le vicinanze delle centrali atomiche ucraine.

La pericolosità di tali azioni si valuterebbe anche in base alla scarsa affidabilità dei missili russi che, secondo diverse fonti indipendenti tra loro, non supererebbe il 20-60%, tasso di errore altissimo che avvalorerebbe l’ipotesi di lanci multipli su uno stesso obiettivo con aumento delle vittime civili. Con tali errori, un razzo «impazzito» avrebbe anche una probabilità, seppur remota, di colpire per sbaglio un bersaglio sensibile non previsto.

Sebbene, a differenza di quanto accaduto per South Ukraine, i missili a Khmelnytsky non avrebbero sorvolato la centrale, in una intervista all’agenzia France24, il direttore della centrale nucleare di Rivne, Pavlo Pavlyshyn, ha riferito che «le nostre unità sono state costruite per resistere all’impatto di un aeroplano, ma essere colpiti da un aeroplano ed essere colpiti da missili non è la stessa cosa».

Il 26 aprile altri due missili hanno sorvolato il sito di Zaporizhzhia, ripresi dalle telecamere di sicurezza. Petro Kotin, presidente dell’Energoatom, ha immediatamente diffuso il video senza però precisare la distanza della centrale dalla verticale dei due razzi. Tutti i video sono ora in visione dagli esperti dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica che valuteranno la veridicità e la pericolosità delle azioni intraprese.

QUELLO CHE APPARE strano a prima vista è il motivo per cui l’esercito russo avrebbe rischiato di porre in pericolo una centrale come quella di Zaporizhzhia, occupata dalle sue stesse truppe. Inoltre, non bisogna dimenticare che tutte le centrali ucraine funzionano con reattori Vver di fabbricazione russa e un incidente, anche non voluto, in queste strutture sarebbe un veicolo di pessima pubblicità per la Rosatom, l’agenzia atomica di Mosca, che vedrebbe messi a repentaglio ordini in atto per 250 miliardi di dollari in una trentina di Paesi nel pianeta.

Da quando è iniziata l’invasione russa, il direttore generale dell’Aiea, Mariano Grossi, ha effettuato due visite in Ucraina. La prima, dal 29 al 31 marzo scorsi, lo ha visto incontrare i maggiori rappresentanti delle organizzazioni atomiche ucraine: Oleg Korikov direttore dell’Ispettorato per la sicurezza nucleare (Snriu), Petro Kotin, presidente dell’Energoatom, e il ministro dell’Energia German Galushchenko. In quel frangente Grossi aveva visitato la centrale di South Ukraine intrattenendosi con il suo direttore, Igor Polovych.

Il sito, che sorge a un centinaio di chilometri a nord di Mykolaiv, rimane ancora oggi la più grande centrale nucleare completamente in mano ucraina con due reattori Vver da 950 MW in funzione. I reattori di South Ukraine sono di particolare importanza simbolica per l’industria nucleare locale, visto che sono stati i primi reattori al mondo di fabbricazione russa a essere alimentati con barre di combustibile nucleare Rwfa prodotte dalla Westinghouse.

Petro Kotin ha recentemente annunciato che in futuro tutti i quindici reattori Vver delle quattro centrali nucleari ucraine funzioneranno con combustibile Westinghouse prodotto nello stabilimento svedese di Västerås.

L’UCRAINA è quindi la nazione capofila al mondo che, pur utilizzando impianti russi, è riuscita ad affrancarsi da Mosca sulla fornitura di combustibile, seguita dalla Repubblica Ceca (con la centrale di Temelin) e dalla Finlandia (con la centrale di Hanhivi, la cui costruzione oggi è sospesa).

Sempre la Westinghouse, nel novembre del 2021, ha concluso un contratto con il governo di Kiev per la consegna di un primo reattore modulare AP1000 di terza generazione plus alla centrale di Khmelnytskyi. Tra le tante derive che la guerra ucraina presenta, vi è anche quella della prossima egemonia energetica.