Me dici Roma? Te dico Sandro!
Appello al voto Alle comunali di Roma noi sosteniamo Sandro Medici e Repubblica romana. Da Bertinotti a Gianni Ferrara. Passando per mezzo "manifesto" fino a Elio Germano, Domenico Starnone e Vauro
Appello al voto Alle comunali di Roma noi sosteniamo Sandro Medici e Repubblica romana. Da Bertinotti a Gianni Ferrara. Passando per mezzo "manifesto" fino a Elio Germano, Domenico Starnone e Vauro
Abbiamo sostenuto la campagna elettorale per Sandro Medici sindaco di Roma per la qualità del suo programma e della sua persona e per quello che ha saputo e vuole continuare a rappresentare.
Sappiamo che per guidare questa città bisogna innanzitutto conoscerla e amarla. Sandro Medici ha entrambe le caratteristiche. Lo ha dimostrato sul campo, svolgendo il ruolo di Presidente del X Municipio per 12 anni, ove ha promosso politiche sociali avanzate per lo sviluppo del lavoro e della piccola impresa, ha tutelato l’ambiente, ha creato nuovi spazi culturali e valorizzato gli immensi beni culturali esistenti, si è battuto per il diritto all’abitazione anche con la requisizione di case da anni sfitte, ha favorito l’integrazione dei cittadini stranieri e difeso i diritti di tutte e tutti.
Roma ha bisogno di un sindaco che la conosca e la ami.
Noi sappiamo che Sandro Medici non chinerà la schiena di fronte alle assurde pretese del patto di stabilità che strangola la spesa sociale dei comuni, non accetterà i diktat di un governo che ha riportato al comando la destra di Berlusconi, non si rassegnerà alla mancanza di lavoro, non si farà schiacciare da un debito da altri accumulato con le cattive amministrazioni, non darà via libera a privatizzazioni sciagurate che limitano i diritti e i servizi per i cittadini.
Roma ha bisogno di un sindaco che non si presenti con il cappello in mano di fronte ai centri di potere economici e politici.
Roma è la più grande metropoli europea che si affaccia sul Mediterraneo. Roma ha bisogno di un sindaco che si batta perché l’Europa cambi, perché le politiche dell’austerità finiscano, perché si inverta la rotta modificando i trattati che impediscono politiche espansive e di rilancio dell’occupazione che inevitabilmente si ripercuotono sui comuni.
Roma può e deve diventare il centro propulsivo per una politica di pace e di cooperazione, economica e culturale, con tutti i paesi del Mediterraneo, a cominciare dal considerare l’immigrazione come una grande occasione di sviluppo della nostra società e per l’allargamento dei diritti di cittadinanza.
Sandro Medici, in un rapporto continuo con i tanti movimenti e associazioni, con i cittadini singoli o riuniti in comitati che si battono per una Roma migliore, interpreta questa speranza.
Il 26 e il 27 maggio votiamo per lui.
Silvia Acquistapace, Andreina Albano, Giorgio Arlorio, Ritanna Armeni, Matteo Bartocci, Fausto Bertinotti, Marco Boccitto, Stefano Bocconetti, Maria Delfina Bonada, Salvatore Bonadonna, Ilaria Cucchi, Giuseppe De Marzo, Tommaso Di Francesco, Gianni Ferrara, Roberto Finelli, Fabio Galati, Elio Germano, Alfonso Gianni, Carlo Guglielmi, Augusto Illuminati, Filippo Maone, Pino Marino, Citto Maselli, Paola Masi, Angelo Mastrandrea, Valerio Mastrandrea, Giovanni Mazzetti, Eugenio Melandri, Guido Moltedo, Sandro Morelli, Roberto Musacchio, Fabio Nobile, Anna Pacilli, Piero Panici, Paolo Pietrangeli, Enrico Pugliese, Francesco Raparelli, Carla Ravaioli, Anna Maria Rivera, Paolo Romano, Angela Ronga, Franco Russo, Giovanni Russo Spena, Maurizia Russo Spena, Vauro Senesi, Patrizia Sentinelli, Anna Simone, Domenico Starnone, Gabriella Stramaccioni, Pierluigi Sullo, Stefano Sylos Labini, Alessandra Tibaldi, Roberta Turi, Benedetto Vecchi
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