Lavoro

Marradi in corteo per la sua “fabbrica dei marroni”

Marradi in corteo per la sua “fabbrica dei marroni”La manifestazione di Marradi

Delocalizzazioni La cittadina dell'Alto Mugello si mobilita in difesa dall'Ortofrutticola. La Flai Cgil: “Quello presentato da Italcanditi è un piano industriale lacunoso, che non rispetta la storia di una fabbrica simbolo, con 35 anni di produzioni a chilometro zero e di altissima qualità. La lavorazione dei marron glacé in scatola deve restare qui, e vanno potenziate anche le altre produzioni".

Pubblicato quasi 3 anni faEdizione del 6 febbraio 2022
Riccardo ChiariMARRADI (FI)

“Il piano industriale di Italcanditi non ci convince e non ci soddisfa. Noi siamo qui a lottare perché vogliamo lavorare. E a Marradi c’è la nostra vita”. La voce di Jorgelina Betros quasi si perde fra i suoni del corteo che dal palazzo municipale si dirige verso lo stabilimento. Lei, di origine argentina, lavora da quasi trent’anni all’Ortofrutticola del Mugello, prima a raccogliere i marroni e poi in fabbrica per lavorare i marron glacé. E ora che la nuova proprietà vuol trasferire la produzione più pregiata a Pedrengo nel bergamasco, le 80 operaie – anche stagionali – della “fabbrica dei marroni” sono alla testa della manifestazione di protesta organizzata da Flai Cgil, Fai Cisl e amministrazione comunale.
“Giù le mani dalla fabbrica dei marroni”, avvisa lo striscione che apre il corteo. Dietro quasi un migliaio di donne e uomini, tanti per un paese che conta non più di tremila anime, arricchito dalle delegazioni operaie di aziende che si trovano nella stessa situazione, dal Cartonificio di Sesto Fiorentino a un gruppo di tute blu ex Gkn. Ci sono i sindaci del comprensorio mugellano con indosso le fasce tricolori, la vicepresidente regionale e assessore all’agricoltura Stefania Saccardi, anche i senatori dem Caterina Biti e Dario Parrini.
“Quello presentato di Italcanditi è un piano industriale lacunoso – spiega Mirko Borselli della Flai fiorentina – che non rispetta la storia di una fabbrica simbolo dell’Alto Mugello, con 35 anni di produzioni a chilometro zero e di altissima qualità. La lavorazione dei marron glacé in scatola deve restare qui, e vanno potenziate anche le altre produzioni”.
“Non è tardi per proseguire nel 2022 l’attività produttiva del marron glacé – osserva a fine manifestazione il soddisfatto sindaco Triberti – prendendo tempo per valutare un piano industriale serio, che valorizzi il territorio e la filiera, garantendo agli stagionali contratti che permettano la sopravvivenza economica. Non accettiamo la scelta di Italcanditi di spostare subito la produzione a Pedrengo, un piano di reindustrializzazione poco credibile, il contratto di soli quattro mesi per gli stagionali e la sostituzione delle linee di produzione”. Chiude Stefania Saccardi: “La Regione Toscana continuerà a stare al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori, delle organizzazioni sindacali e delle istituzioni locali, che si stanno battendo per difendere i posti di lavoro e una produzione importante per l’economia di tutta la zona”.

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