Poco più di centoquaranta pagine sono state sufficienti a Manuela Fraire per riportare all’attenzione del lettore, nel suo saggio La porta delle madri (Cronopio, pp. 146, € 13,00), i temi che la sua attività di psicoanalista e di donna impegnata nel movimento femminista ha da sempre incrociato e studiato. Tra questi, il concetto di differenza sembra occupare un posto centrale: particolarmente efficace, un passaggio nel quale specifica (rettificando errate opinioni) che «la differenza sessuale nel discorso del femminismo non è quella della donna dall’uomo ma il quid che li unisce e li separa al di là di ogni complementarietà. Se...