Esattamente come l’anno scorso, il governo Meloni si ricorda dei lavoratori solo alla vigilia del Primo maggio (e quest’anno con vista sulle elezioni Europee). E così è arrivata puntuale la convocazione a palazzo Chigi con un ordine del giorno che più generico non si poteva: «Provvedimenti sul lavoro». Lo strumento è l’ennesimo decreto legge che questa volta porta il nome rassicurante di «coesione». Giorgia Meloni, come al solito, si è limitata ad esporlo a Cgil, Cisl e Uil (più le immancabili Ugl e Confsal, sindacati signor sì) a giochi fatti, senza discutere alcunché. Mirabolanti le cifre iniziali snocciolate dalla presidente...