Pubblicato 9 mesi faEdizione del 3 novembre 2021
Lucio Lombardo Radice, nella strada dell’antifascismo
Novecento. «Da Regina Coeli a Civitavecchia. Lettere dal carcere 1939-1941», a cura Claudio Natoli, per Viella. La corrispondenza con la famiglia nei due cupi e drammatici anni di reclusione consta di 119 missive. Già presenti le istanze di liberazione che portarono donne e uomini al rovesciamento del regime. Dal 1939, con tanti suoi compagni, è prigioniero della dittatura dopo l’arresto e la condanna da parte del Tribunale Speciale di Difesa dello Stato per «attività comunista»
Lucio Lombardo Radice, a destra, e Gianfranco Mattei. Arrestato dai nazisti e torturato, quest'ultimo scelse di togliersi la vita nel carcere di Via Tasso nella notte tra il 6 e il 7 febbraio del 1944
Novecento. «Da Regina Coeli a Civitavecchia. Lettere dal carcere 1939-1941», a cura Claudio Natoli, per Viella. La corrispondenza con la famiglia nei due cupi e drammatici anni di reclusione consta di 119 missive. Già presenti le istanze di liberazione che portarono donne e uomini al rovesciamento del regime. Dal 1939, con tanti suoi compagni, è prigioniero della dittatura dopo l’arresto e la condanna da parte del Tribunale Speciale di Difesa dello Stato per «attività comunista»
Pubblicato 9 mesi faEdizione del 3 novembre 2021