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L’Italia trasforma il summit di Siracusa in una fiera

Agricoltori parte di Slow FoodAgricoltori parte di Slow Food

«Divinazione Expo 2024» Il dramma dell’agricoltura nella Sicilia stremata dalla siccità non una priorità nel menù di Lollobrigida. Una settimana di proteste

Pubblicato 8 giorni faEdizione del 19 settembre 2024

L’Italia ha trasformato il G7 Agricoltura, in programma a Siracusa dal 26 al 28 settembre, in una fiera. Il programma ufficiale delle riunioni ministeriali, infatti, pare un’appendice del programma di Divinazione Expo 24 Agricoltura e Pesca, «manifestazione che sarà aperta al pubblico con la partecipazione di oltre 10 ministri, 200 stand e 600 realtà coinvolte» come spiega un comunicato del ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, guidato da Francesco Lollobrigida. «Il sistema agroalimentare italiano si mostra al mondo» è il claim dell’expo, che viene inaugurato il 21 settembre alla presenza del presidente del consiglio, Giorga Meloni, e continua fino al 29.

«Vogliamo mostrare un’Italia che sia in grado di contribuire sotto ogni punto di vista allo sviluppo del Pianeta insieme alle Nazioni che compongono il G7 ma anche con i Paesi in via di sviluppo dell’Africa. Dialogheremo con le associazioni agricole, con il mondo della ricerca e dell’innovazione, con i giovani, con la nostra industria e i nostri produttori, non solo dell’agricoltura ma anche della pesca» ha spiegato Lollobrigida, presentando i contenuti delle due manifestazione e facendone una specie di minestrone. Con tono più istituzionale, il comunicato spiega poi che i lavori si svilupperanno attraverso quattro aree tematiche prioritarie: «scienza e innovazione in agricoltura per l’adattamento ai cambiamenti climatici; le giovani generazioni come agenti di cambiamento in agricoltura; il contributo della pesca e dell’acquacoltura sostenibili alla sicurezza alimentare; il contributo del G7 allo sviluppo dell’agricoltura nel continente africano».

Mancano, purtroppo, alcuni dei contenuti-chiave del G7, individuati e riassunti sulla pagina della Commissione europea, non di una delle tante organizzazioni contadine che contestano le politiche globali sul cibo: la sicurezza alimentare mondiale; il rafforzamento delle catene di approvvigionamento agricolo sostenibili e a deforestazione zero; le opportunità offerte dal sequestro di CO2 nei suoli agricoli; l’ulteriore riduzione dell’uso di pesticidi; la protezione del clima; la tutela della biodiversità.

In Sicilia è nato un coordinamento regionale per contestare il G7 Agricoltura. Ne fanno parte realtà di Siracusa, di Catania, di Messina e di Palermo. «Sono le reti e le associazioni che seguono le varie lotte territoriali contro la devastazione. Non possiamo tralasciare il collegamento tra attività impattanti e ambiente, un aspetto per noi rilevante da quando, nel 2009, Siracusa venne scelta per ospitare il G8 Ambiente: la nostra città affaccia su un petrolchimico che pesa tantissimo, ad agosto in città è stata documentata una pioggia di olio di idrocarburi e il depuratore che dovrebbe servire le raffinerie di Priolo-Gargallo non è funzionante, con un notevole impatto sulla pesca» racconta all’Extraterrestre Federico Galletta, del network Sicilia Ribelle ed è tra i promotori del coordinamento.

«Un’altra assenza pesante è quella legata al tema della siccità, che si fa sempre più acuta. Per quanto riguarda le olive, che è il prossimo raccolto importante sull’isola, si stima che la produzione sia inferiore tra il 40 e l’80% rispetto al 2023, che non è stata un’annata straordinaria. Siccità, poi, ha colpito anche la cerealicoltura, mentre gli allevatori lamentano una enorme difficoltà a dissetare le greggi, come documentato ad esempio da Slow Food in relazione a razza come la capra girgentata o il bovino modicano. Il piccolo agricoltore, che vive nelle aree interne della Sicilia, è “massacrato” dalla carenza di risorse idriche, e mentre i consorzi di irrigazione stanno morendo le politiche agricole comunitarie favoriscono coltivazioni estensive che vanno di moda, come l’avocado, che è una pianta che consuma tanta acqua. Le aree interne della Sicilia non sono più presidiate perché non c’è una politica quadro per garantire la sopravvivenza dell’agricoltura contadina. Ecco, non ha senso un G7 che non parli di siccità, che non parli di bonifiche, sta mettendo in vetrina qualcosa di falso. Noi saremo in piazza per denunciare questo processo» spiega Galletta. Il Coordinamento regionale ha indetto una conferenza stampa per sabato 21. Poi ci saranno un social forum, «Un’Altra pesca ed agricoltura sono possibili?», venerdì 27 dalle 17:30 ai Villini di Siracusa e un corteo, in programma per sabato 28. Concentramento alle 17 in Corso Umberto, all’altezza dei Villini. Info su Facebook alla pagina Contro il G7 Agricoltura.

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