La costruzione europea ha rallentato pericolosamente nei primi due decenni del nuovo secolo perché una visione economica imperniata sul neoliberismo, su una globalizzazione senza regole, su un mercato sempre più dominato da logiche finanziarie ha prodotto ferite nel corpo sociale. Talvolta vere e proprie fratture. Soltanto dalla dimensione europea la politica può ripartire per incidere sulla realtà che intanto si è modificata e che chiede di noi. Dal mondo globalizzato non si può tornare indietro e, anche se lo volessimo, non sarà possibile. Ma possiamo andare verso un mondo globale in cui regole e diritti fondamentali vengono tutelati. Come ci ricorda...