C’è sempre un grande sospetto attorno ai libri dei giornalisti, spesso l’impressione è che si tratti di un’ambizione smarrita da recuperare o peggio ancora fuori misura. Il lavoro giornalistico è a tal punto totalizzante da esaurire ogni altra vena anche quando questa poteva ancora produrre qualcosa d’interessante. PEGGIO ANCORA è quando un giornalista decide di valicare il proprio ambito e raggiungere magari quello della narrativa o del romanzesco che è proprio il gesto che compie Giorgio Terruzzi con Atlante sentimentale (Rizzoli, pp. 324 pagine, euro 17,00). Solo che Giorgio Terruzzi è un giornalista che appartiene ad una scuola, ad una...