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Le polemiche italiane alla Buchmesse e il futuro dei libri

Le polemiche italiane alla Buchmesse e il futuro dei libriLibri – Ap

Express La rubrica delle culture che fa il giro del mondo e che oggi si concentra sulla fiera internazionale

Pubblicato 5 mesi faEdizione del 30 maggio 2024

In Italia ci si accapiglia sulla lista di autrici e autori che in ottobre rappresenteranno il nostro paese, ospite d’onore alla Buchmesse di Francoforte, e l’ultimo colpo di scena vede protagonista l’Associazione Italiana Editori che con un asciutto comunicato lancia una bomba nel più o meno pacifico mondo del libro. «L’Associazione Italiana Editori ricorda, come spiegato ieri dal presidente Innocenzo Cipolletta, che la scelta degli autori ospiti a Francoforte è frutto di una procedura, fatta di un proficuo dialogo e confronto con i singoli editori e agenti letterari italiani, a partire proprio dalle loro proposte. Tra le proposte sulla base delle quali si è costruito il programma mancano ovviamente molti autori tra i quali, almeno fino ad oggi, Roberto Saviano. L’Aie non avrebbe mai permesso e non permetterà mai ingerenze esterne rispetto alla volontà degli editori». Come dire che se l’autore di Gomorra non è stato invitato a far parte della delegazione italiana a Francoforte, la responsabilità non è del commissario Mazza o dell’Aie, ma (si direbbe) della sua casa editrice. Quale, però? Non più Bompiani (gruppo Giunti), che Saviano – in precedenza autore Mondadori e poi Feltrinelli – avrebbe lasciato di recente dopo avere pubblicato con questa sigla Gridalo e Solo è il coraggio. Forse Fuoriscena, sigla della galassia Rcs (cioè Urbano Cairo), da cui è appena uscito Noi due ci apparteniamo. Sesso, amore, violenza, tradimento nella vita dei boss, ma che ieri ha rilasciato una dichiarazione ambigua, per voce di Alessandro Bompieri, in cui si parla di «assenza di un invito istituzionale» e tuttavia dell’intenzione dell’editore di sostenere la presenza di Saviano alla Buchmesse. È evidente comunque che la vicenda monterà ancora, anche perché, dopo la notizia della mancata inclusione di Saviano, altri – per esempio, Sandro Veronesi e Francesco Piccolo – hanno fatto sapere che per solidarietà rinvieranno al mittente il loro invito.

Censura? Autocensura? Un semplice caso? Difficile dirlo in questo clima rissoso, dove la politica vera a volte si dimentica a favore di scaramucce di posizionamento, forse perché i problemi che ci troviamo di fronte (la salute impoverita, la scuola dimenticata, il lavoro precario…) sono così grossi che si preferisce parlare d’altro.

Per ricordarci che i libri possono davvero essere importanti, meglio andare lontano e leggere la bella intervista che Graciela Montes, autrice per l’infanzia notissima in Argentina, ha rilasciato al quotidiano Página12 in occasione della ristampa numero 37 di uno dei suoi testi più amati, Tengo un monstruo en el bolsillo (Sudamericana). Proprio quel romanzo è legato, per Montes, a un ricordo caro, quando una maestra le disse che il libro aveva permesso a una bambina di raccontare che veniva picchiata a casa: «Era in grado di parlare, di raccontare il suo mostro. Mi è sembrato un privilegio che un libro possa diventare una porta, uno strumento per aprirsi in questo modo». Per i suoi lettori, bambini e adulti (è autrice anche di saggi importanti), Montes mostra simpatia e stima, e in particolare dei più piccoli dice che «sono intelligenti, astuti, e spesso molto liberi nel loro modo di leggere», anche se non bisogna dimenticare che «ci sono tanti modi di essere bambini, non uno solo». Ma non c’è il rischio che gli schermi da cui siamo circondati possano allontanare i libri dalla lettura? «Credo – risponde la scrittrice – che l’idea di leggere solo libri non corrisponda più ai tempi. Ma se applichiamo la pratica della lettura a tutto quello che ci circonda, raccogliendo indizi e cercando significati, come fanno i bambini fin dalla culla, appaiono altre chiavi. Il mio consiglio oggi è questo: approfondire, fermarsi. Anche in rete, le cose si possono fare in modo superficiale oppure alla maniera dei veri lettori». Consiglio prezioso, di questi tempi, in ogni parte del mondo.

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