L’addio di Corigliano Calabro a Fabiana Luzzi
Una bara bianca portata a spalla dagli amici, mentre tantissimi altri giovani hanno fatto volare in cielo i palloncini bianchi a forma di cuore e quelli che componevano il nome […]
Una bara bianca portata a spalla dagli amici, mentre tantissimi altri giovani hanno fatto volare in cielo i palloncini bianchi a forma di cuore e quelli che componevano il nome […]
Una bara bianca portata a spalla dagli amici, mentre tantissimi altri giovani hanno fatto volare in cielo i palloncini bianchi a forma di cuore e quelli che componevano il nome della ragazza. Così il feretro di Fabiana Luzzi, la sedicenne uccisa dal fidanzato a Corigliano Calabro (Cosenza), ha fatto il suo ingresso in un gremitissimo palazzetto dello sport della frazione Scalo.
Tanta la gente, al punto che qualcuno è rimasto fuori nonostante la struttura abbia una capienza importante. All’interno l’intervento di un rappresentante dei testimoni di Geova.
Ai funerali della ragazza anche tantissime rappresentante delle istituzioni, a partire dal ministro delle pari opportunità, Josefa Idem.
«Di fronte alla scomparsa di Fabiana ribadisco l’impegno di tutto il governo e del ministero da me guidato a fare della lotta alla violenza di genere un punto qualificante di questa legislatura», ha detto il ministro, ricordando come proprio mentre lei si trovava a Corigliano la camera dei deputati stava votando la ratifica della «Convenzione di Istanbul» contro la violenza sulle donne.
«Questa ratifica, che ritengo doverosa per combattere efficacemente la violenza di genere – ha aggiunto – non lenisce il senso di angoscia che mi attanaglia pensando alla vita spezzata di questa ragazza, ma anche di tutte le donne vittime di femminicidio». Intanto, sempre ieri è stato convalidato il fermo del diciassettenne che ha ucciso Fabiana.
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