Ora c’è anche la richiesta scritta: «Scioperi territoriali contro la manovra del governo Meloni». Ad avanzarla Pierpaolo Bombardieri e tutta la Uil. Destinatari Cisl e Cgil.
La risposta dei primi è scontata: Gigi Sbarra ha parlato di «manovra con un visione sociale». Ieri ha dovuto correggere il tiro sulle pensioni, visto la rivolta della sua categoria – la Fnp – ma il giudizio complessivo è sempre fatto di «luci e ombre».

DA PARTE DELLA CGIL invece un sì sostanziale arriverà oggi dall’Assemblea generale, massimo organo confederale. E già ieri Landini ha riunito i segretari di categoria per anticipare la posizione che annuncerà a tutti i delegati questa mattina.

Landini e Bombardieri già lunedì avevano disertato l’incontro a palazzo Chigi per «l’esposizione del disegno di legge di bilancio». Lasciando già presagire la posizione comune a favore dello sciopero che conferma lo schema degli ultimi due anni: contro la legge di bilancio del governo Draghi e la prima del governo Meloni.

Ieri Bombardieri ha prima riunito il Consiglio nazionale della Uil. Se dalla Cisl si preventivavano divisioni e possibili spaccature sulla linea dello sciopero, in ben 18 interventi non c’è stata una sola difesa della manovra e, anzi, Bombardieri ha dovuto mediare rispetto a posizioni financo più massimaliste.

LA COMUNICAZIONE della proposta è invece arrivata nel pomeriggio durante l’inaugurazione del murales voluto dalla Uil all’ex Fiera di Roma per la campagna «Zero morti sul lavoro» che Bombardieri porta avanti da più di un anno. Si tratta del più grande di Roma e di uno dei più grandi d’Italia: oltre 400 metri quadri (55 di base per 8 altezza). Il soggetto è una donna che piange per la morte sul lavoro di un proprio caro. L’autrice è la street artist e scenografa Alice Pasquini.

Qui Bombardieri ha spiegato che il giudizio della Uil sulla manovra è «negativo», «chiediamo a Cgil e Cisl di avviare un percorso unitario di mobilitazione con scioperi regionali». «Non possiamo stare fermi. Dobbiamo cercare il migliore dei modi per rivendicare diritti e tutele». L’invito a Cgil e Cisl è «di proseguire il percorso unitario per sostenere il contenuto delle piattaforme e rivendicazioni unitarie, avviando insieme un percorso di mobilitazione regionale e\o territoriale e di categorie, prevedendo manifestazioni con ore di sciopero».

UNA PROPOSTA APERTA e flessibile che lascia alla Cgil la possibilità di rispondere oggi in maniera positiva potendo sostenere di «continuare la mobilitazione» riaperta sabato 7 ottobre con la grande manifestazione di piazza San Giovanni e di poter poi arrivare allo «sciopero generale» sul quale la stessa Cgil ha avviato una consultazione straordinaria il cui esito sarà reso pubblico a breve.

Il leader della Uil «esprime soddisfazione per il mantenimento del cuneo fiscale, per gli investimenti sul rinnovo dei contratti pubblici» ma, sottolinea, nel primo caso «per i lavoratori si conferma ciò che già c’era: la busta paga di gennaio sarà uguale a quella di dicembre» e nel secondo caso «le risorse sono insufficienti»: i 5 miliardi non bastano per rinnovare i contratti dei 3 milioni di dipendenti pubblici, ce ne vorrebbero almeno il doppio.

«Resta aperta una questione salariale, causata dalla perdita di circa il 20% del potere d’acquisto di salari e pensioni», conclude Bombardieri.

L’unità sindacale rimane invece almeno per il settore dei teatri lirici. Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom e Fials Cisal hanno annunciato «lo stallo delle trattative per il rinnovo del contratto nazionale delle Fondazioni lirico sinfoniche», tutto il «personale dipendente sarà in sciopero per la prima di ogni produzione a partire da lunedì 21 ottobre».