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La sinistra fiorentina contro i respingimenti

La sinistra fiorentina contro i respingimentiIl manifesto della campagna antirazzista – Alessandro Dilaghi

Stop crimini Al via una campagna con manifesti da affiggere nei circoli Arci e nelle Case del popolo, locandine da appuntare alle porte di ingresso dei negozi, e magliette da vendere in occasione delle kermesse estive. Insieme Firenze riparte a Sinistra e Firenze città aperta, con l'immagine di Josepha: "Salvare i naufraghi, riaprire i porti".

Pubblicato circa 6 anni faEdizione del 10 agosto 2018

La sinistra fiorentina si ribella ai respingimenti dei migranti. Per sensibilizzare l’opinione pubblica ha avviato, in questo mese di agosto, una campagna con manifesti da affiggere nei circoli Arci e nelle Case del popolo, locandine da appuntare alle porte di ingresso dei negozi, e magliette da vendere in occasione delle kermesse estive in città e nei comuni limitrofi. Con lo slogan “Stop crimini”, e con l’immagine di Josepha, la donna del Camerun rimasta per due giorni in mare sostenendosi a galla grazie ad un pezzo di legno, prima che i volontari di Open Arms la ritrovassero al largo della Libia. “Abbiamo deciso di denunciare con la rielaborazione dell’immagine simbolo di questa tragedia”.
“Non salvare chi naufraga è un crimine – riepiloga Massimo Torelli dell’associazione politica Firenze città aperta – lasciarlo morire in mare è un crimine, non aprire i nostri porti è un crimine, riportare i naufraghi in un luogo come la Libia, che non è un porto sicuro, è un crimine. Una politica disumana che ha preso il via con i lager nel deserto libico con il ministro dell’interno Minniti, e che in questi mesi, con il suo successore Salvini, sta raggiungendo livelli mostruosi. Abbiamo deciso di denunciare tutto questo, con la rielaborazione dell’immagine simbolo di questa tragedia”.
I manifesti saranno affissi anche negli spazi pubblici comunali, grazie al lavoro del gruppo Firenze riparte a Sinistra, presente in consiglio comunale con Tommaso Grassi, Donella Verdi e Giacomo Trombi. Insieme, il gruppo consiliare e alcuni aderenti all’associazione si sono fatti fotografare con le magliette, mostrando l’evocativo poster con l’immagine di Josepha rielaborata dal grafico Alessandro Dilaghi. Il messaggio, molto semplice, “Stop crimini, salvare i naufraghi, aprire i porti” sarà anche lo strumento per incontri e porta a porta in città.
“Così come l’Italia non è Salvini – puntualizza Tommaso Grassi – così Firenze non è una città con un senso comune razzista, che pure oggi viene portato in primo piano, anche con le azioni e dichiarazioni del sindaco Nardella. Invece le pulsioni peggiori non si devono blandire, si devono condannare. Se si intende reagire al razzismo dilagante è bene fare i conti con le paure e le percezioni, ed è ancor più necessario spezzare la spirale di odio, e ripudiare qualsiasi ragionamento anche solo allusivamente razzista, lavorando per realizzare misure strutturali, a tutti i livelli, per una vera integrazione: casa, lavoro, istruzione. Per tutti. E quando si è sindaci o si ha ruoli di governo, si deve essere antirazzisti nei fatti e nelle scelte, non soltanto nei proclami”.
La campagna di sensibilizzazione sarà rilanciata nei comuni della provincia fiorentina, e con il sostegno del gruppo regionale Si Toscana a Sinistra di Tommaso Fattori e Paolo Sarti anche nel resto della Toscana. “Gli occhi di Josepha – annota Andrea Bagni di Firenze città aperta – non permettono a nessuno di girarsi dall’altra parte, o di dire ‘non sono razzista, ma….”.

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