Si apre domani a Chicago, per i democratici, la convention della campagna più anomala. Fino a poche settimane fa un partito demoralizzato sembrava inesorabilmente avviato ad una probabile sconfitta contro un ex golpista recidivo, pluripregiudicato ed evaso a numerosi processi ancora in corso grazie alla sovversione (dal lui stesso operata) della Corte suprema che gli ha concesso una improbabile immunità costituzionale. L’inedita sostituzione del candidato ha trasformato la gara e ribaltato i pronostici. In una manciata di torridi giorni di luglio, il partito della depressione per il proprio anziano alfiere ha acclamato la nuova candidata in straripanti comizi in cui...