La politica del palcoscenico, l’impronta forte e «trasparente» di Massimo Castri
A teatro Due volumi curati da Andrea Cora e Thea Dellavalle, un lavoro molto ricco e denso che racconta il percorso del grande regista scomparso
A teatro Due volumi curati da Andrea Cora e Thea Dellavalle, un lavoro molto ricco e denso che racconta il percorso del grande regista scomparso
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La forza delle parole. L’ambigua carezza dell’assente-fantasmaMassimo Castri oggi non si può non considerare, assieme naturalmente a Giorgio Strehler e a Luca Ronconi, il «padre» del teatro italiano di questi decenni. La sua morte prematura gli ha impedito di continuare a costruire la visione della scena nazionale che era andato accuratamente tessendo lungo tutti gli anni passati in palcoscenico, ma la sua impronta è comunque rimasta, forte, perfino «trasparente» nelle prove di qualcuno dei più valorosi esponenti della regia ai giorni nostri, di generazioni evidentemente successive. Col titolo Le stanze dell’utopia, Massimo Castri e gli anni bresciani, escono i due volumi, il primo dedicato a «sguardi critici e testimonianze», il secondo con «gli spettacoli» (e il prezzo per tanta opera è davvero contenuto,, 415 più 445 pagine piene di foto, per 23 euro complessivi).
A CURARE i due volumi sono Andrea Cora e Thea Dellavalle che ne fu negli ultimi anni assistente. Ed è un lavoro molto ricco e denso, dove ogni spettacolo viene documentato, e arricchito di quanto usciva sui giornali ad ogni debutto. Moltissime le immagini, degli spettacoli e del regista al lavoro con i «suoi» attori. Molti di loro hanno lavorato ripetutamente con lui, così come lo scenografo e costumista Maurizio Balò che gli è stato a fianco per moltissimi anni. Così come ciclicamente funzionava con gli attori, che gli si affezionavano e continuavano per lunghi periodi a lavorare con lui. E in quel primo periodo c’è a fianco a Castri soprattutto il responsabile del Centro teatrale Bresciano, Renato Borsoni, che ha continuato a stargli a fianco anche negli anni (a cavallo del secolo) della direzione del Metastasio di Prato.
I DUE VOLUMI fanno capire molte cose del teatro di Castri, anche a chi non ha potuto assistervi, ma certo potrà su queste pagine almeno respirare l’aria potentemente innovativa di tante regie, e scorrere i nomi di tante attrici e attori importanti che con lui hanno fatto capolavori, e capire soprattutto come il teatro, ad un certo livello, possa risultare dirompente e illuminante, non solo a livello estetico, ma anche, nel senso più ampio della parola, politico!
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