Dinosauri in mezzo al campo da golf e striscioni con la scritta: «Stop playing with our lives» (smettete di giocare con le nostre vite). Così attiviste e attivisti di Greenpeace Italia ieri mattina, a Cervia (Ra), hanno interrotto una partita di golf organizzata nell’ambito della Omc Med Energy Conference & Exhibition, congresso internazionale che si tiene a Ravenna, con ministri e dirigenti delle aziende petrolifere dei Paesi del Mediterraneo.

Davanti agli sbigottiti delegati, hanno srotolato striscioni con le scritte «Le fonti fossili meritano l’estinzione», mentre i dinosauri recavano il logo di importanti multinazionali. «Come accaduto ai dinosauri, anche le aziende dei combustibili fossili devono prepararsi all’estinzione. Mentre milioni di persone subiscono gli impatti del caos climatico, i dirigenti del settore petrolifero e del gas pensano solo ad accumulare profitti», afferma Chiara Campione, responsabile dell’Unità Clima di Greenpeace Italia. «Governi, legislatori e tribunali devono riconoscere i crimini commessi dall’industria dei combustibili fossili, costringendola a smettere di trivellare e iniziare a pagare per i danni causati».

L’Omc, rinviato proprio per il disastroso alluvione di maggio, inizia questa mattina al Pala De André di Ravenna e continua fino al 26 ottobre. Ravenna, considerata «capitale energetica del Mediterraneo» per il petrolchimico e le piattaforme estrattive, in primavera riceverà anche il rigassificatore Bw Singapore, mentre i lavori per il metanodotto a terra sono già iniziati. Si parla sempre più insistentemente anche di aumentare le trivellazioni e sfruttare i giacimenti esausti come deposito di anidride carbonica (Ccs, Carbon capture storage).

Ad aprire la conferenza sarà il sindaco di Ravenna Michele de Pascale e la presidente dell’Omc Med Energy Monica Spada. A seguire gli interventi della commissaria europea Kadri Simson e del ministro degli Esteri Antonio Tajani. In programma anche interventi del ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin, dei ministri dell’energia di Egitto, Cipro, Libano, Algeria, dell’ad di Eni Claudio Descalzi e del ceo di Sonatrach Rachid Hachichi.

«In tutto il mondo esiste un filo che collega i combustibili fossili e l’aumento di militarizzazione e conflitti», denuncia Anna von Gall, responsabile del progetto Climate for Peace di Greenpeace Germania. Come evidenzia anche il rapporto Greenpeace sul progetto del gasdotto nel Mediterraneo orientale (EastMed gas pipeline), gli Stati della regione hanno investito molto in armamenti per difendere interessi marittimi e infrastrutture fossili. In più di un’occasione, le controversie sullo sfruttamento dei combustibili fossili nel bacino del Mediterraneo orientale hanno già portato al dispiegamento di navi militari. Fuori dal Pala De André per tutta la mattinata di oggi è previsto un corteo e un presidio di protesta organizzato dalla Campagna per il Clima-Fuori dal Fossile e altre sigle ambientaliste.

Secondo gli attivisti, «l’Omc anche quest’anno ripeterà, fino allo sfinimento, le espressioni transizione ecologica, decarbonizzazione, sostenibilità. Ma in realtà riproporrà le scelte che gonfiano i profitti delle aziende e compromettono il futuro del Pianeta. Bisogna eliminare i sussidi al settore estrattivista e gli investimenti nelle fonti fossili, avviare un grande piano per una produzione decentrata e diffusa di energie rinnovabili». Dopo il presidio di protesta è in programma un controvertice ambientalista, con tre serate dedicate a clima, cura del territorio, energie alternative.