La giunta leghista a Pisa: via i rom e la moschea
Blitz a Coltano Cacciati non si sa dove anche donne e bambini, la nuova assessora alla Sicurezza promette «tolleranza zero»
Blitz a Coltano Cacciati non si sa dove anche donne e bambini, la nuova assessora alla Sicurezza promette «tolleranza zero»
Di soppiatto dalle opposizioni, con il Consiglio comunale ufficialmente chiuso per ferie, la nuova giunta a guida leghista di Pisa ha preso un provvedimento: ha sgomberato una famiglia di rom bosniaci di 13 persone, inclusi quattro bambini, che si era accampata in un terreno nei pressi della vecchia idrovora del padule di Coltano. Il giorno seguente, ieri, a fatto compiuto, ha suonato la grancassa sui quotidiani locali annunciando un piano «tolleranza zero con gli insediamenti abusivi».
Il blitz della municipale è stato «guidato» dalla nuova assessora alla Sicurezza – assessorato di nuovo conio – Giovanna Bonanno, che lo ha definito «il primo di un percorso più lungo messo in atto dall’amministrazione» in linea con quanto promesso in campagna elettorale«per ripristinare le condizioni di legalità su tutto il territorio». L’allontanamento della famiglia rom è stato in realtà deciso nel corso della riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza con il prefetto e le autorità di polizia, alla quale non è seguito alcun provvedimento amministrativo, salvo la segnalazione ai servizi sociali.
L’associazione Africa Insieme protesta facendo notare che «i rom che si trovano nel nostro territorio non sono affatto nomadi e se vivono nei campi non è per loro libera scelta» ma per Africa Insieme e per il Progetto Rebeldia la nuova amministrazione «è in perfetta continuità con quella precedente – del sindaco Pd Marco Filippeschi ndr – che aveva smantellato con le ruspe il campo della Bigattiera».
La famiglia che aveva sistemato una tenda e una roulotte vicino all’idrovora era stata già cacciata dalle casette di Coltano costruite dalla precedente giunta attraverso il progetto «Città sottili» per il disagio abitativo: un insediamento di 17 casette da 55 metri quadrati finite nel 2009 grazie a un finanziamento dell’Unione Europea di circa 900mila euro.
«Per vedersi assegnata una di queste casette – spiega Simonetta Ghezzani, ex capogruppo di Sinistra italiana in Comune – occorre aderire a una convenzione che prevede la perdita dell’alloggio se uno dei componenti della famiglia si macchia di un reato. La norma è assurda perché non viene cacciato solo chi ha commesso il reato ma tutto il nucleo familiare. Ma ciò che fa ancora più impressione è che con questa nuova giunta è completamente scomparso il ruolo dell’assessorato alle Politiche sociali, dov’era l’assessora Gianna Gambaccini mentre venivano cacciati non si sa dove bambini e donne?».
Oltre a questo blitz e a seguire l’operazione «Spiagge sicure» del Viminale cacciando i venditori di collanine e costumi sul litorale, la giunta Conti finora ha preso solo un’atto d’indirizzo: ha dato mandato agli uffici di studiare una variante urbanistica per cancellare la costruzione già deliberata della moschea in via del Brennero, su terreni della comunità islamica.
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