Sono passati quattro da quando ogni assise della Cgil era una tappa piena di tensione nella lunga battaglia fra Maurizio Landini e Vincenzo Colla. Il primo ora sta girando in lungo e in largo la penisola per rinnovare quasi unitariamente i segretari regionali; il secondo ormai da tre anni è assessore della Regione in Emilia-Romagna.

La strada verso il congresso nazionale che si terrà a Rimini dal dal 15 al 18 marzo per la riconferma di Maurizio Landini è spianata e il clima è ovunque disteso. L’unica opposizione rimasta in Cgil è la mozione “Le radici del sindacato” guidata da Elinana Como (e appoggiata dal collettivo Gkn) che ha raccolto una media del 2% dei voti.

Dopo la chiusura del congresso della Toscana con il cambio al vertice fra Dalila Angelini (in scadenza di mandato) e Rossano Rossi, ieri si sono conclusi anche i congressi di Lombardia e Lazio.
A Milano l’assemblea generale della Ccgil Lombardia ha riconfermato Alessandro Pagano segretario generale: «Costruiamo partecipazione e consenso, confliggendo e contrattando quando necessario, per garantire la difesa dei diritti che ci sono e la conquista di diritti nuovi. In Lombardia la voce di chi lavora o cerca lavoro non è ascoltata, noi dobbiamo creare la svolta culturale sull’impostazione di governo della Regione», ha detto il segretario rieletto in vista delle elezioni regionali. Nella relazione era stato durissimo con il modello lombardo di Fontana e Moratti: «In questo territorio i principi neoliberisti (equiparazione pubblico/privato, trasformazione dei diritti in prestazioni a domanda individuale) hanno collocato funzioni cruciali per il benessere dei cittadini, come sanità e lavoro, in quasi-mercati con marginalizzazione dei soggetti vulnerabili. La pretesa della autonomia differenziata amplifica questa retorica e ne radicalizza le conseguenze di disgregazione sociale; per questo perseveriamo nel contrastarla», ha concluso Pagano.

A Roma stesso copione della Toscana. Dopo sei anni e mezzo di mandato, ieri discorso di commiato da parte del combattivo Michele Azzola che lascia il testimone al giovane Natale Di Cola (39 anni), già nella segreteria: «Al prossimo presidente del Lazio chiediamo di confermare i 300 milioni per la riduzione dell’Irpef per i redditi medio-bassi e di realizzare in breve tempo il Piano sanitario regionale del Lazio», ha dichiarato Di Cola.

Oggi invece si chiuderanno i congressi dell’Emilia-Romagna e della Campania. Oggi a Cervia Maurizio Landini proporrà la conferma dell’attuale segretario, il parmense Massimo Bussandri: «Noi abbiamo bisogno di capire se la Regione con cui avremo a che fare è una Regione che si consegna mani e piedi al disegno nazionale di smantellamento della sanità pubblica o se invece intende resistere a quel disegno, investire, riprogettare e provare a invertire la tendenza. Noi vogliamo questa Regione”, ha messo in chiaro Bussandri.

In Campania si va verso la conferma di Nicola Ricci che avverrà oggi. Il segretario uscente aveva descritto così la situazione regionale: «Le crisi industriali sono allarmanti. Da Whirlpool passando attraverso la lotta per la difesa della Jabil e di Dema, fino a Soft Lab e Orefice, sono punte dell’iceberg di un avanzato processo di deindustrializzazione che sta interessando da anni il territorio campano con conseguenze devastanti sulla condizione dei lavoratori e delle loro famiglie».