«Se questo disegno dovesse diventare legge potrebbe soffocare la libertà di parola di chi critica Israele o sostiene i palestinesi». È il commento del deputato democratico Jerry Nadler – che si definisce «devoto sionista» – alla legge approvata il primo maggio alla Camera Usa: l’Antisemitism Awareness Act, passato con 320 voti a 91, e sostenuto anche dalla maggioranza dei dem. Una legge con cui si adotta la definizione di antisemitismo dell’International Holocaust Remembrance Alliance, che equipara antisionismo e antisemitismo, ma soprattutto consentirebbe di “ricattare” le università che non puniscono gli studenti in protesta per la Palestina – «antisemiti filoterroristi che stanno conquistando» le facoltà, con le parole del deputato repubblicano Tom Emmer – togliendo loro ogni sovvenzione. I 70 dem che hanno votato contro, e l’American Civil Liberties Union (Aclu), hanno contestato la legge per la sua insostenibile compressione delle libertà garantite dal primo emendamento. «Affrontare l’ascesa dell’antisemitismo è di importanza fondamentale, ma sacrificare la libertà di parola non è il modo di risolvere il problema», ha affermato il direttore della Democracy and Technology Policy Division di Aclu. «Questa legge schiererebbe tutta la forza del governo federale al fianco di uno sforzo per soffocare ogni critica di Israele». «Il senato deve bloccarla prima che sia troppo tardi».
A votare contro anche 21 repubblicani, tra cui la ultra trumpista Marjorie Taylor Greene: su X ha scritto di temere che la legge possa essere utilizzata per perseguire i cristiani che «credono nel Vangelo», e sostengono che gli ebrei hanno ucciso Gesù.