Kurdistan iracheno, strage di turisti. Baghdad: «È stata la Turchia»
Dolore e proteste Nove morti e 23 feriti per un bombardamento sul villaggio di Perex. Crisi diplomatica tra i due paesi
Dolore e proteste Nove morti e 23 feriti per un bombardamento sul villaggio di Perex. Crisi diplomatica tra i due paesi
Nove morti e 23 feriti, di cui cinque in condizioni critiche. È il risultato del bombardamento con l’artiglieria del villaggio di Perex, nella regione di Zhako, Kurdistan iracheno. Le vittime sono turisti arabi che erano in vacanza nella zona. Ieri è stato dichiarato il lutto nazionale e le salme sono state trasferite a Baghdad.
In Iraq nessuno ha dubbi sull’autore del massacro: «Ancora una volta le forze turche hanno commesso una esplicita e palese violazione della sovranità dell’Iraq», ha twittato il primo ministro Mustafa Al-Kadhimi. Per poi aggiungere: «L’Iraq si riserva il pieno diritto di rispondere a questi attacchi e prenderà tutte le misure necessarie per proteggere il suo popolo». Sul piano diplomatico è stato richiamato l’ambasciatore da Ankara, mentre su quello parlamentare 91 deputati hanno firmato una nota congiunta sul massacro invocando una riunione speciale dell’assemblea. Si terrà domenica.
Mohammad Hussein Bahr al-Ulum, rappresentante permanente dell’Iraq alle Nazioni unite, ha chiesto al Consiglio di sicurezza un meeting straordinario. «Da ora gli attacchi del Pkk non possono più essere un pretesto per la permanenza delle truppe turche sul nostro territorio», ha dichiarato.
Secondo l’agenzia Anf dal 2015 l’esercito di Ankara ha ucciso 129 civili nel nord dell’Iraq. Dal 17 aprile 2022 ha avviato l’operazione militare «Claw-Lock» per ottenere il pieno controllo militare delle montagne al confine con la Turchia, dove si trova la base militare e il quartier generale politico del Pkk.
Il ministro degli Esteri turco Cavusoglu ha negato qualsiasi responsabilità. Per Ankara sarebbe stato proprio il Pkk a realizzare l’attacco. Intanto in diverse città irachene sono in corso da mercoledì manifestazioni di massa contro la Turchia. A Baghdad il corteo ha tentato di assaltare l’ambasciata chiedendone la chiusura.
I consigli di mema
Gli articoli dall'Archivio per approfondire questo argomento