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Khaled El Qaisi resta in cella ma Israele continua a non formulare accuse

Khaled El Qaisi resta in cella ma Israele continua a non formulare accuseKhaled El Qaisi

Israele/Territori occupati Al termine dell'udienza di ieri il giudice ha prolungato la custodia cautelare per altri sette giorni. A sostegno del ricercatore italo-palestinese oggi si terrà una assemblea pubblica all’Università La Sapienza.

Pubblicato circa un anno faEdizione del 15 settembre 2023
Michele GiorgioGERUSALEMME

Khaled El Qaisi resta detenuto e ancora non si conoscono i motivi per cui le guardie di frontiera israeliane, lo scorso 31 agosto, l’hanno arrestato al valico di Allenby. Il ricercatore italo-palestinese ieri è comparso di nuovo davanti al giudice. L’udienza che si è chiusa con la decisione della corte di rimandarlo in cella per altri sette giorni in parziale accoglimento della richiesta di 11 giorni fatta dalla procura.

Khaled ieri, dopo due settimane, ha potuto finalmente parlare con l’avvocato. Quest’ultimo ha ribadito di non poter rivelare alcun particolare poiché sul caso del giovane, figlio del sindacalista palestinese Kamal Qaisi e dell’italiana Lucia Marchetti e in possesso di una carta d’identità della Cisgiordania, il giudice israeliano ha imposto il riserbo assoluto. Non è detto che alla prossima udienza si conosceranno le accuse, ammesso che ne esistano. Il giovane palestinese resta sotto indagine. Ieri è stato trasferito di nuovo nel Centro di detenzione di Petah Tikwa. Si tratta della struttura dove sono portati i palestinesi dei Territori occupati per essere interrogati dallo Shin Bet, il servizio di sicurezza israeliano. Su questo centro le ong per i diritti umani, tra cui B’Tselem e HaMoked, hanno scritto rapporti per denunciare i metodi di interrogatorio e gli abusi subiti dai detenuti palestinesi.

A sostegno di Khaled El Qaisi oggi si terrà una assemblea pubblica all’Università La Sapienza. La mobilitazione in Italia per la liberazione del ricercatore cresce con il passare dei giorni. Sono state anche presentate interrogazioni parlamentari e lunedì l’eurodeputato Massimiliano Smeriglio depositerà a Bruxelles una richiesta urgente alla Commissione europea per avere delucidazioni sul caso di Khaled. Non è chiaro come e quanto si stia muovendo la Farnesina. A leggere un comunicato diffuso dall’Ufficio Rapporti con il Parlamento del ministro Tajani, gli Esteri seguono con attenzione la vicenda e avrebbero «sensibilizzato» le autorità israeliane affinché siano tutelati i diritti di Khaled El Qaisi. Tuttavia, è difficile immaginare che il governo di destra italiano faccia pressioni vere sul governo amico di Benyamin Netanyahu mentre Israele, si è letto su un giornale italiano, afferma di essere impegnato in una ampia indagine per «terrorismo». Senza dimenticare che Giorgia Meloni il prossimo 23 ottobre sarà in visita ufficiale in Israele.

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