Joni Mitchell, sorrisi e canzoni da un salotto a cielo aperto
Musica «At Newport», un album live in uscita il 28 luglio per la cantautrice canadese che torna sul palco dopo la lunga convalescenza
Musica «At Newport», un album live in uscita il 28 luglio per la cantautrice canadese che torna sul palco dopo la lunga convalescenza
Ride. Joni saluta il pubblico e ride, dopo aver concesso il bis con Young At Heart, vecchio successo di Sinatra scritto dal duo Richards & Leigh a mo’ di manuale per vivere fino a 105 anni restando ragazzi.
Giovane nel cuore lo è di certo e lo si legge nella sua risata di stupore durante il concerto al Gorge Amphitheatre di Quincy, Washington; la stessa di quel ritorno a sorpresa nel luglio dello scorso anno al Folk Festival di Newport, la stessa di sempre.
Risalire in scena quasi ottantenni, a vent’anni di distanza dall’ultimo vero concerto e a sette da un grave aneurisma, merita quantomeno un album live, in uscita il 28 luglio per Rhino in cd e doppio lp (seguendo l’esempio di Neil Young, la Mitchell boicotta Spotify, colpevole di trasmettere il podcast del comico no-vax Joe Rogan).
I sorrisi e il buonumore di Joni sono palpabili anche su disco e citati nelle note di At Newport, scritte da quel Cameron Crowe che si dice stia preparando un docufilm su di lei: «Smiling broadly», ricorda il regista, la Mitchell «ha immediatamente creato l’atmosfera» appena ha preso posto accanto a Brandi Carlile.
A CUI VA DATO gran merito: è stata proprio la cantautrice americana, desiderosa di raccogliere una seppur minima quota dell’eredità artistica di Joni, a convincerla a traslocare sul palco le ormai celebri Joni Jams. Così sono state ribattezzate le session domestiche che ne avevano cadenzato la convalescenza nella sua casa di Bel-Air, sotto gli occhi di Elton John, Chaka Khan, Dolly Parton, Bonnie Raitt: una riabilitazione partita dal muto ascolto per poi riprendere lentamente ad articolare le corde vocali e quelle della chitarra.
Standing ovation e commozione introducono la jam del capolavoro Big Yellow Taxi
E così il palco diventa un salotto senza la quarta parete, dalla cui possente poltrona troneggia la Mitchell (qualche allegoria monarchica è pur lecita, per lei). Una bottiglia di vino, i musicisti a semicerchio, un paravento di casse spia.
Lei ha trecce lunghe, occhiali da sole e basco d’ordinanza. Ride, ma la sua delfina Brandi cede immediatamente alle lacrime non appena la sente intonare Both Sides Now con la sua nuova voce, scurita e scesa di tono. Piange anche Wynonna Judd.
Joni invece ride ancora, sorpresa dal baratto di stupore tra lei e l’audience. Allora prende confidenza e si alza dal trono per imbracciare la sua Parker Fly, accarezzandone le corde con quel suo fingerpicking spurio per una versione interamente chitarristica di Just Like This Train. Altro stupore.
La redazione consiglia:
Joni Mitchell, la seduzione di «Mingus»BRANDI CARLILE la sostiene in tutto e per tutto, incaricandosi delle parti vocali ora troppo acute per la Mitchell, come in A Case Of You. Standing ovation e commozione introducono la jam di Big Yellow Taxi, mentre The Circle Game si veste da gospel, chiudendo la tracklist con le voci dei jammers a circondare l’ospite inattesa. Che continua a ridere e batte le mani sul trono, prima di scherzare sul suo registro ormai baritonale con un arrangiamento tarantiniano di Love Potion No. 9, cover dei Searchers purtroppo esclusa dall’album.
RISPETTO a Newport, il recente concerto al Gorge — che ha visto anche la presenza di Sarah McLachlan e Annie Lennox — è stato più lungo e articolato, con una Mitchell ancor più in forma nonostante gli acciacchi, tanto da far sperare concretamente in un’ulteriore ripresa dei live.
Ottant’anni a novembre, Roberta Joan detta Joni continua a mettersi in gioco, consapevole dei propri limiti ma anche di un’eredità artistica che vive un momento di ritrovato vigore, influenzando non soltanto l’amica Brandi ma la stessa nuova leva cantautorale delle varie Lana Del Rey e Weyes Blood. Giovane nel cuore, forse sorride anche di questo.
I consigli di mema
Gli articoli dall'Archivio per approfondire questo argomento