«Italia unita», la campagna di De Luca
Autonomia differenziata I dem lavorano a una manifestazione nazionale. In campo l’opzione referendum
Autonomia differenziata I dem lavorano a una manifestazione nazionale. In campo l’opzione referendum
«Faremo di tutto, dal ricorso alla Consulta al referendum, fino a scendere in piazza, a Roma o a Napoli. Di tutto purché non passi questa legge truffa». Il presidente campano Vincenzo De Luca convoca i giornalisti alla sede della Regione e promette battaglia a tutto campo contro l’autonomia differenziata. Ma già dopo il voto dell’aula del Senato, martedì, la segretaria dem Elly Schlein aveva annunciato una mobilitazione puntando a coinvolgere gli altri partiti dell’opposizione e le forze sociali, «senza escludere alcuno strumento per contrastare questa riforma sbagliata».
E dell’argomento si è parlato mercoledì sera nella riunione della segreteria del partito. Sul piatto, appunto, anche l’idea del referendum abrogativo. Ma intanto si pensa a una manifestazione nazionale in tutte le città. Anche il leader della Cgil Landini stronca l’autonomia di Calderoli, «una follia», e il segretario generale della Uil Bombardieri parla di legge «demagogica e contraddittoria».
Il presidente della Campania intanto lancia la campagna «Burocrazia zero, Italia unita», con quattro iniziative rivolte agli amministratori pubblici, al mondo della cultura, a quello delle imprese e del lavoro e un’altra per quella che chiama appunto «burocrazia zero». E De Luca si rivolge anche ai presidenti di regione del sud di centrodestra. «L’operazione verità – dice – serve a sconfiggere le chiacchiere sulle regioni virtuose e su un Sud parassita. Falso, il Sud è pronto ad accettare la sfida. Il mio appello è rivolto a tutti quelli che hanno a cuore la Nazione.
Non è la mia battaglia, ma è di tutto il Sud. A Meloni dico che non ha titolo per parlare di Nazione perché la nazione esce distrutta da questa riforma». Si tratta di «un’operazione truffa», dice ancora, perché «basata sulla mancata copertura finanziaria e sul fatto che mentre rinvia i Lep di due anni consente di partire da subito con l’autonomia differenziata bruciando nove miliardi di risorse pubbliche destinate al Sud». E se il presidente Campano due anni fa aveva ricevuto proprio Calderoli per «siglare un’unità di intenti», ora afferma che «chi ha deragliato è lui».
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