Ita svenduta a Lufthansa: ok dalla Corte dei conti
Un aereo di Ita Airways in volo – Foto LaPresse
Economia

Ita svenduta a Lufthansa: ok dalla Corte dei conti

Privatizzazione: i tedeschi comanderanno con solo il 35%. Ma i precedenti insegnano cautela
Pubblicato quasi 2 anni faEdizione del 28 dicembre 2022

Con il via libera della Corte dei conti e la pubblicazione in Gazzetta ufficiale partirà a breve la mini trattativa fra Lufthansa e Ita per l’ingresso dei tedeschi nella compagnia nata dalle ceneri di Alitalia.

Gli ottimisti parlano di accordo già raggiunto e di «operazione lampo». I precedenti negativi dovrebbero insegnare un po’ di precauzione nel fare previsioni.

La privatizzazione imposta da Bruxelles al momento del decollo si trascina da mesi. Il governo Draghi ad agosto scelse a sorpresa il fondo americano Certares per una trattativa in esclusiva abbattuta dal ministro Giorgetti come primo fra gli atti compiuti da ministro dell’Economia. Nel frattempo il valore della compagnia si è inabissato, anche a causa del venire alla luce dei comportamenti dell’ex presidente Alfredo Altavilla: se gli americani lo avevano valutato vicino al miliardo, le cifre che continuano a girare sull’investimento di Lufthansa – fra i 150 e i 200 milioni per avere il 40% del capitale – confermano che Ita ora vale non più di mezzo miliardo. Il miracolo in negativo del governo Meloni non è stato oggetto (per ora) della valutazione della Corte dei conti: il dpcm non conteneva alcuna cifra ma solamente le modifiche allo schema di privatizzazione che già rendono Lufthansa unico candidato alla trattativa privata.

La novità più rilevante del Dpcm è la possibilità che il nuovo partner industriale di Ita entri in minoranza.

Lufthansa ha accettato la novità di buon grado: in questo modo risparmierà soldi avendo già la certezza di comandare, come viene messo nero su bianco nel testo quando si parla di «preminente coinvolgimento nella gestione della compagnia aerea offerente».

Alla faccia della sbaniderata «italianità» dunque, i tedeschi comanderanno in Ita pur avendo solo il 40% o perfino il 35%, come qualche rumors degli ultimi giorni sostiene.

A creare invece problemi nella trattativa sarà certamente il vincolo di rispettare il piano di assunzioni di circa 1.200 tra piloti e assistenti di volo previsti per coprire l’acquisto di nuovi aeromobili.

Se Lufthansa accetterà, di certo postulerà le assunzioni a livelli retributivi bassi, rendendo inutile la trattativa con i sindacati per «aumentare i salari da start up» imposti da Altavilla, portata avanti da settimane dall’attuale ad Fabio Lazzerini, che naturalmente non sarà confermato dai tedeschi.

I consigli di mema

Gli articoli dall'Archivio per approfondire questo argomento