Irlanda del Nord, la partita elettorale e le minacce
Verso il 12 dicembre Le urne saranno un referendum sulla Brexit e sull’accordo avallato dal Dup, che ora teme i rivali dello Uup. I paramilitari lealisti arrivano a minacciarne gli attivisti
Verso il 12 dicembre Le urne saranno un referendum sulla Brexit e sull’accordo avallato dal Dup, che ora teme i rivali dello Uup. I paramilitari lealisti arrivano a minacciarne gli attivisti
Nella corsa per le elezioni in Gran Bretagna del 12 dicembre, è forse in Irlanda del Nord che si giocherà la partita cruciale. In passato i 18 deputati nordirlandesi a Westminster hanno spesso fatto la differenza, tra quelli di Sinn Féin che non partecipano ai lavori dell’aula, e gli unionisti tradizionalmente alleati in maniera strumentale con i conservatori.
Le elezioni saranno di fatto un referendum sulla Brexit, e sull’accordo che prevede controlli doganali al largo del mare d’Irlanda, prospettiva considerata il primo passo per la riunificazione delle due Irlande. L’accordo è stato avallato dal Dup, che ora teme i rivali dello Uup (Ulster Unionist Party) i quali da settimane danno loro la colpa d’aver messo in discussione l’unità del Regno Unito.
Per gli unionisti le circoscrizioni elettorali di Nord Belfast e Fermanagh / Sud Tyrone sono a rischio, se i due partiti si presentano con candidati rivali, questo poiché ogni circoscrizione elegge un solo deputato. Ecco allora che nel weekend sono giunte le minacce dei paramilitari lealisti ad attivisti dello Uup, perché evitassero di presentare un loro candidato.
Dopo aver rassicurato del contrario, ora il leader in pectore dello Uup Steve Aiken ha annunciato di rinunciare a presentare candidati per Nord Belfast. In cambio la leader del Dup farà lo stesso per Fermanagh / Sud Tyrone. Minacce violente che hanno colpito il segno, o accordo sottobanco?
Dopo aver parlato alla Bbc di dinamiche «che mettono a repentaglio del tutto i principi democratici», Aiken afferma che la scelta è stata soltanto politica. Intanto, la Polizia Nordirlandese indaga sulle minacce pervenute agli uffici dello Uup a Est Belfast.
Nel fronte nazionalista-repubblicano, anche Sinn Féin e Sdlp dichiarano un patto di non desistenza proprio a Nord Belfast, dove lo scontro capitale sarà tra John Finucane di Sinn Féin, figlio del noto avvocato freddato dai lealisti nel 1989, e Nigel Dodds, il più oltranzista tra i membri del Dup.
Nella Repubblica, intanto, continuano episodi di razzismo contro gli immigrati. Dopo le accanite proteste nella contea di Galway, e l’incendio dell’hotel tra Roscommon e Leitrim destinato a richiedenti, la settimana scorsa l’auto di un parlamentare di Sinn Féin Martin Kenny, molto attivo nella difesa dei diritti degli immigrati, è stata data alle fiamme.
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