Uno Zio Vanja come non si era mai visto quello in scena a Torino (al Carignano fino al 26, prima di partire per le repliche a Budapest) che lo Stabile ha affidato a Kriszta Szekely , nella traduzione di Tamara Török rilavorata da Emanuele Aldrovandi (forse con qualche eccesso di modernizzazione). La commedia di Cechov è ambientata oggi (c’è perfino un computer) in un contenitore di vetro trasparente, dove tutti i personaggi fanno i loro numeri claustrofobici. Le parentele sono una selva a momenti inestricabile, ma è certo che la forza con cui i personaggi affrontano quel non far niente,...