In classe senza Michelangelo
Scuola

In classe senza Michelangelo

Fate i cattivi All’inizio, ci furono nomi come Adolfo Venturi e Roberto Longhi. Poi la didattica della materia è andata perdendosi, diventando discrezionale in scellerate riforme. Il motivo? Forma un pensiero critico
Pubblicato quasi 8 anni faEdizione del 26 settembre 2016
Anche la storia è guardata con sospetto dai recenti e accaniti deformatori della scuola, ridotta a banale coordinata spazio temporale con la geografia. Allora dalla storia si cominci, dal 1923, anno già reso plumbeo dal fascismo e in cui, tuttavia, la storia dell’arte faceva il suo ingresso nella scuola italiana anche grazie all’impegno di grandissimi nomi quali Adolfo Venturi e Roberto Longhi. Quest’ultimo, senza passare per umilianti quiz improvvisati e sbagliati, aveva insegnato la materia ancora non definitivamente immessa nel piano scolastico e nel 1914, per i suoi allievi maturandi dei licei romani Tasso e Visconti, aveva scritto una piccola...
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