Con nove racconti di amore, smarrimento e amicizia Sommerhaus später del 1998 (Casa estiva) Judith Hermann divenne la protagonista della giovane letteratura tedesca con migliaia di copie vendute in una ventina di paesi e premi prestigiosi. Tra atmosfere rarefatte che ricordano la «letteratura delle macerie» e il suo ribrezzo per la retorica,  dissacrava la vita  dei bohémiens berlinesi descrivendoli come stravaganti sognatori, assorbiti dalla vaghezza delle loro relazioni e attratti da avventure nuove quanto insignificanti. Il suo secondo libro di racconti Nichts als Gespenster (Nient’altro che fantasmi del 2004) apparve già epigonico per la consistenza diafana delle figure,  l’esasperato minimalismo...