«Ma cos’è questa cosa di Draghi e Conte?», chiede Beppe Grillo ai cronisti nel pomeriggio rovente di Roma, mentre dal Senato di dirige al suo albergo sui Fori per incontrare la delegazione del Movimento 5 Stelle al governo. La domanda è paradossale e non serve a spiazzare gli interlocutori perché Grillo ha perso il tocco magico, appare stonato rispetto al contesto. Il suo spaesamento rende l’idea della situazione surreale e della disastrosa visita nella capitale del fondatore del M5S. GRILLO AVREBBE dovuto motivare le truppe dopo la scissione di Di Maio, aiutare a sciogliere la questione dei due mandati, rilanciare...