Dalla prossima legislatura saranno eletti 400 deputati anziché 630, e 200 senatori anziché 315 (restano quelli a vita con un massimo di 5). Ridotti gli eletti all’estero: i deputati da 12 a 8, i senatori da 6 a 4. La riforma costituzionale approvata ieri, bandiera M5s, è stata votata dai nuovi alleati di governo Pd e Leu che nei tre voti precedenti hanno votato no. Hanno cambiato idea grazie a un accordo di maggioranza che prevede l’avvio entro ottobre di 3 riforme costituzionali: equiparazione dell’elettorato attivo e passivo di camera e senato; taglio del numero dei delegati regionali nell’elezione del capo dello stato; modifica della base regionale per il voto al senato. Entro dicembre sarà presentato un progetto di nuova legge elettorale. Il taglio dei parlamentari può essere sottoposto a referendum se lo chiederanno 126 deputati o 64 senatori o 5 consigli regionali o 500mila elettori; se entro 3 mesi nessuno lo chiederà la riforma sarà promulgata.