Fin dai suoi esordi il sassofonista James Brandon Lewis aveva dimostrato una qualità che lo distingueva dai colleghi. Nato a Buffalo quarant’anni fa il musicista si muoveva con disinvoltura all’interno delle diverse declinazioni della Black Music: hip hop, jazz, rock, folk. Ma questa è una cifra che accomuna molti dei suoi coetanei e nemmeno il suo interesse per l’avanguardia storica ne costituiva la maggiore originalità. Quello che colpiva era il mettere al centro di tutto il suono. Un suono, il suo, pieno, ricco, sontuoso. Il suono come matrice del discorso, come luogo dell’emozione, come centro irradiante di senso. Lewis ha...