«Parliamo, parliamo, parliamo; e la rete ci consente di farlo più che mai, come non mai. Con presunzione, con prepotenza. Ci illudiamo che le nostre parole abbiano un valore, un potere, ma in realtà non ne hanno. È questo che succede quando le parole scaturiscono dal rumore, anziché dal silenzio, e non risultino iscritte in un noi che le faccia respirare, che dia loro aria: succede che tutto passa, tutto è uguale, tutto è vano». Una amica femminista mi ha regalato alcune copie (“così le dai ai tuoi amici”) di un libretto da cui è tratta la citazione: credo di...