Quattro giorni dopo le dimissioni choc di Nicola Zingaretti, il Pd brancola ancora nel buio. I tentativi di convincerlo a fare marcia indietro sono ancora in corso, sempre più flebili. L’assemblea nazionale resta convocata per il 13 e 14 marzo, ma non c’è l’ombra di un accordo su quale strada prendere. Ogni corrente si muove per conto proprio, cerca di salvare il salvabile. E tuttavia emergono tre linee diverse: l’ala sinistra, quella di Andrea Orlando e Giuseppe Provenzano (con il sostegno di Goffredo Bettini) spinge perché l’assemblea nomini subito un segretario vero. «Sulla piattaforma con cui Zingaretti ha vinto le...