Nell’abbondanza di cose uscite su Morricone, ultimamente si direbbe anche sovrabbondanza, Ennio di Tornatore è certamente la testimonianza più esaltante: una sorta di visibilio di gran parte del cinema dalla seconda metà del Novecento, che si svolge intorno alla figura quasi fanciullesca – occhi sempre spalancati per lo stupore – del compositore. MA ANCHE la constatazione che le trame morriconiane non accompagnano semplicemente il film, le immagini, ma li creano letteralmente: risuona qui l’ingiunzione anti-bressoniana per cui probabilmente l’immagine, all’origine del tempo (ammesso si possa concepire un’origine e invece tutto non sia che un eterno intermezzo), nasce da un suono,...