Il dato è politico: il diritto di sciopero, costituzionalmente garantito, è stato da tempo rigidamente ristretto in Italia da una delle normative più severe dell’Unione Europea. Questo è anche il segno di un rovesciamento dei rapporti di forza rispetto a mezzo secolo fa quando l’iniziativa dei lavoratori aveva conquistato un’autonomia sindacale maggiore.

LO HA CONFERMATO ieri la richiesta della Commissione di garanzia degli sciopero che ha chiesto a Cgil e Uil di escludere dallo sciopero nazionale del 17 novembre i settori dei trasporto aereo e dell’igiene ambientale, ma anche di rimodulare in base alle fasce orarie previste quello dei vigili del fuoco e del trasporto pubblico locale e ferroviario. Il 17 novembre è già previsto uno sciopero della scuola e dei vigili del fuoco da parte dell’Usb. Il 24 novembre è prevista una protesta della Flai del personale delle società di handling del trasporto aereo e per la stessa data dai sindacati di base come la Cub in quello dell’Igiene ambientale. L’astensione dovrebbe essere rimodulata perché non rispetta la regola della «rarefazione oggettiva» tra gli scioperi concomitanti: ci dovrebbe essere un intervallo minimo di 10 giorni tra uno inter-categoriale e uno «di ambito minore». Per evitare un’incidenza sulla continuità del servizio, inoltre, la «durata massima della prima azione di sciopero» non dovrebbe superare le 4 ore nel trasporto aereo, in quello pubblico locale, elicotteristico, della circolazione e sicurezza stradale, e di 8 ore in quello ferroviario o del trasporto merci su rotaia.

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PER QUESTE RAGIONI la commissione ha chiesto a Cgil e Uil di «escludere dallo sciopero nazionale i settori del trasporto aereo e dell’igiene ambientale, a rimodulare l’orario dell’astensione per il Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco nell’arco temporale 9-13 in concentrazione con lo sciopero precedentemente proclamato da Usb Lavoro Privato e, con riferimento ai settori trasporto ferroviario, trasporto pubblico locale, trasporto merci su rotaia, circolazione e sicurezza stradale e elicotteri a ridurre la durata nei limiti consentiti». In alternativa è stato chiesto di riformulare la proclamazione entro 5 giorni dal ricevimento della comunicazione. La delibera è datata mercoledì scorso. Domani Cgil e Uil si confronteranno con i membri della Commissione.

SULLA TRATTATIVA è intervenuto pesantemente il vicepremier ministro leghista dei trasporti e delle infrastrutture Matteo Salvini che, come è già accaduto in almeno altri tre casi nell’ultimo anno, ha limitato il diritto di sciopero minacciando o applicando la «precettazione» dei lavoratori. Stesso spartito è stato seguito negli ultimi giorni contro la Cgil e la Uil all’insegna della contrapposizione consueta, per la cultura delle destre neoliberali e padronali, tra i lavoratori e i consumatori/utenti dei servizi. Ignorando il fatto che questi ultimi sono garantiti dalle fasce orarie per i servizi minimi. Senza contare che lo sciopero ad oltranza è escluso. Lo sciopero, se proprio ci deve essere, dovrebbe essere ornamentale.

LA LEGA raccontava ieri la storiella per cui gli «italiani» sarebbero «ostaggi» di chi sciopera contro una legge di bilancio «che aumenta gli stipendi». Molto più modestamente mantiene il costosissimo taglio del cuneo fiscale facendo deficit. Nè il governo è riuscito ancora a convincere i medici a non scioperare il 5 dicembre contro il taglio delle pensioni e i fondi insufficienti per la sanità. I leghisti scommettevano sul fatto che Cgil e Uil dovranno ridurre l’orario o rinviare lo sciopero del 17. Così si indebolirebbe la contestazione contro il governo, a loro avviso.

«NON SONO I MINISTRI che decidono quante ore di sciopero si programmano e se si fanno o no – aveva detto Maurizio Landini, segretario della Cgil- È una logica arrogante. C’è un confronto aperto con la commissione di garanzia». «La verità è che ormai il diritto di sciopero è messo in discussione solo se chi lo proclama non è d’accordo con un governo – sostengono Maria Grazia Gabrielli (Cgil) e Emanuele Ronzoni (Uil) – Più Salvini alza i toni e più le sue dichiarazioni favoriranno l’adesione allo sciopero».