Il debito pubblico spiegato alle nuove generazioni
SAGGI Un piccolo libro, Liberi da interessi, che spiega come funziona l'economia
SAGGI Un piccolo libro, Liberi da interessi, che spiega come funziona l'economia
«In una terra lontana c’era una città chiamata Moneta. Tutto, a Moneta, era progettato per funzionare con i soldi. E tutti si muovevano solo per avere un tornaconto. Seguendo gli insegnamenti del signor Mercato tutto sembrava andare benissimo, ma in realtà i ricchi diventavano sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri. Qualcuno iniziava a far fatica a far quadrare i conti, ma nessuno osava mettere in discussione le regole del signor Mercato». E qui inizia la storia di tre bambini che si chiamano Grazie, Dammi e Voglio. È questo il mondo immaginato da Carlo Giordano e Luca Giovanni Piccione, usato per spiegare con parole semplici una questione nazionale.
Il libro si intitola Liberi da interessi, il debito pubblico italiano spiegato ai bambini, ai ragazzi e anche ai loro genitori (Dissensi, euro 12). Forse per i bambini è un libro un po’ difficile, ma certamente è alla portata dei loro genitori. Ancora pochi cittadini, infatti, sanno che gli interessi che il nostro Stato paga sui propri titoli provengono dalle nostre tasse. E sono ancora meno quelli che sanno come il tasso di interesse sia un meccanismo finanziario che trasferisce ricchezza dai più poveri ai più ricchi. E che il nostro Stato, se fosse libero da interessi, potrebbe risanare il gigantesco debito pubblico accumulato in un paio di decenni o poco più.
Gli autori si rivolgono alle nuove generazioni per cercare di spiegare quello che i grandi non dicono: o perché non vogliono dirlo o perché non lo sanno neppure loro.
Il libro termina con una silettera al Ministro dell’Economia e delle Finanze: «La prossima volta che lo Stato italiano ha bisogno di farsi prestare dei soldi dagli italiani perchè non provi a vedere se te li danno senza dover pagare gli interessi-pezzettino? Io e la mia famiglia potremmo vivere meglio in un mondo libero da interessi-pezzettino. Provaci, grazie. Ciao».
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