Cultura

I corpi in classe per Feminism 6

I corpi in classe per Feminism 6Banchi di scuola – Getty Images

Libri Da oggi al 6 marzo la Casa internazionale delle donne di Roma ospita la sesta edizione della Fiera dell’editoria delle donne. Insegnare comunità attraverso l’esperienza delle prof scrittrici. Tra i filoni tematici scelti, oltre alla scuola, diritti e soggettività, migrazioni, frontiere e habitat, pace e convivenza, l’arte del rammendo. Le iraniane madrine della rassegna

Pubblicato più di un anno faEdizione del 3 marzo 2023

Sono le iraniane le madrine della sesta edizione di Feminism, Fiera dell’editoria delle donne, che quest’anno dedica molto spazio ai corpi segregati e alle guerre. Ed è proprio alla regista e autrice di fumetti iraniana Marjane Satrapi e alla sua celebre Persepolis che la scrittrice e traduttrice Annalisa Comes, insegnante di italiano in un istituto professionale, ha dedicato un lavoro svolto con la propria classe. Comes è una delle tante docenti, scrittrici, poete, pedagogiste impegnate il 6 marzo negli incontri di «Insegnare comunità», una novità di Feminism 6, creata per dare nuova vita e corpo allo scambio tra femminismi e insegnanti e studenti.

IN QUESTI ULTIMI ANNI la scuola, da tempo negletta anche dai politici e dall’opinione pubblica, ha di nuovo fornito materia alla letteratura e in particolare a molte scrittrici. In Noi Siamo campo di battaglia (Zona 42) Nicoletta Vallorani, anche lei docente, racconta di un futuro devastato da violenza e pandemia, in cui un gruppo di adolescenti è salvato da una insegnante che crea per loro una sorta di scuola/casa. Ma sono notevoli anche La materia alternativa (Mondadori) di Laura Marzi, Domani interrogo (Marsilio) di Gaja Cenciarelli, le storie per ragazzi di Cinzia Pennati e Assia Petricelli: tutte e quattro docenti e insieme scrittrici, presenti a Feminism 6 per ripensare bell hooks quando scriveva: «Celebro l’insegnamento che rende possibili le trasgressioni per poter pensare, ripensare e creare nuove visioni. È quel movimento che rende l’educazione la pratica della libertà». Dalla filosofa afroamericana è tratto infatti il titolo «Insegnare comunità», che le organizzatrici – Leggendaria, Sil, Indici Paritari, Associazione Orlando, manifestolibri – hanno completato con le parole «desiderio, differenze, relazioni. Uno sguardo femminista sui saperi».

Dopo il Covid e la dad, quando le prof (e i prof, meno del 20 per cento) sono entrate nelle case attraverso lo schermo dei pc, si è riparlato finalmente di trasmissione della cultura e ruolo dei docenti, nonché di studenti, valutazione, abbandoni, scuola di classe e deriva aziendalistica, temi tanto più urgenti con il nuovo ministero del Merito (e dell’Istruzione). «La volta scorsa hai fatto dei commenti sgradevoli sulle tue compagne e su delle insegnanti, probabilmente li fai anche su di me». Gli chiedo di alzarsi e di ripetere: «Ciao, mi chiamo Rahman e sono un maschilista». Ecco emergere, nel brano tratto da La materia alternativa di Laura Marzi, lo sguardo di genere della docente precaria che spesso parte da sé, parla di razzismo, pornografia, chiede ai discenti un parere sugli stereotipi della femminilità, sui gay. E mentre vaga, cercando uno spazio libero dove fare lezione con Hossein, Amal, Safia, Layla, Meng, Michele, che sono egiziani, cinesi, dsa, dva, bes e fanno l’ora alternativa a quella di religione (cattolica), lei sa che alcuni dopo scuola spacciano o fanno da madre ai fratelli più piccoli.

Così va la scuola italiana, con tante maestre sulla prima linea dell’integrazione e che hanno fino a sei, sette lingue madri in classe. Tante le prof che si spendono nella nostra scuola pubblica facendo autoformazione, sfidano il giudizio dei colleghi, difendono le diversità di alunni e alunne, dialogano con genitori a volte aggressivi, altre organizzati in gruppi partecipativi.

QUANTI E QUANTE sollecitano corsi di formazione oltrecanonici, su stereotipi sessisti e razzisti, che in Italia non sono tuttora contemplati rivolgendosi ai propri dirigenti, che in realtà sono per oltre il 60 per cento donne (unico ambito lavorativo in cui superiamo i maschi in posizione apicale, ma non fa notizia)?

NEI LABORATORI DEL MATTINO del 6 marzo, intitolati «Corpi in classe», prof e maestre parleranno del lavoro svolto in aula per preparare questo convegno mettendosi in gioco. Si è letta Patrizia Cavalli in una elementare di Bologna e una di Genova e si sono fatti podcast sui suoi versi in due licei romani. Per smontare gli stereotipi è stata scelta Contributo alla statistica di Wisława Szymborska e lo sguardo di genere delle teologhe. Tre liceali liguri parleranno di genealogie femminili politiche e poetiche.

Nel pomeriggio altre due sezioni. In «Oltrecanone» si parla di lingua sessuata (M. Rosa Cutrufelli che cura i Quaderni di Alma Sabatini), della necessità di rinnovare i libri di testo (Barbara Mapelli, una delle fautrici di Polite, la storica Elisabetta Serafini, Chiara Ingrao, scrittrice e curatrice per il Cidi di una bibliografia per la scuola dell’obbligo), di eredità di Mario Lodi (Anna D’Auria) e di memoria scolastica come memoria culturale del nostro paese.

«Tessere reti» è la sezione in cui si discute con studenti attiviste la natura sociale della scuola, proponendo forme di educazione alla cittadinanza. A scuola le/i discenti devono sviluppare un pensiero autonomo, ma anche le e i docenti non devono essere complici della svalutazione culturale della loro professione.

CONCLUDIAMO con le parole di uno studente di Domani interrogo di Gaja Cenciarelli: «Credo di parlare a nome di tutta la classe se le dico che per lei questo non è un lavoro. Ma su, si vede lontano chilometri che lei è felice di stare a scuola. Ride sempre, non le rode mai il culo, è sempre contenta (…), felice di stare con noi. Io non sono mica sempre felice di stare con me».

* Il convegno è sulla piattaforma S.O.F.I.A. e produce l’attestato (Proteo Faresapere). Le iscrizioni chiuderanno il 4 marzo.

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SCHEDA. Un programma con oltre 100 autrici

Più di 60 case editrici, un centinaio di autrici, 14 tra dialoghi e focus e 3 grandi eventi. Feminism è un progetto promosso da Archivia, dalla Casa Internazionale delle Donne di Roma, dalla rivista «Leggendaria» e dalla collana sessismoerazzismo di Ediesse Futura editrice. La Fiera ha da sempre il sostegno di ADEI, SIL, Iacobelli editore e Concorso Lingua Madre.
È in collaborazione con Centro Giovani del I Municipio e la libreria Zalib. Informazioni più dettagliate sul programma delle giornate nel sito della iniziativa

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SCHEDA. Oggi alle 17 in Sala Tosi, Persone/Personagge

Nell’ambito della sesta edizione di Feminism, con la conduzione di Laura Fortini e Marina Vitale, un incontro dedicato a Persone e personagge alla presenza di Maria Vittoria Vittori (curatrice del volume Amalia Guglielminetti, «La rivincita del maschio» Otto Edizioni), Vittoria Surian (curatrice di Gaspara Stampa «Poi che m’hai reso amor la libertade» per Eidos), Pina Mandolfo (autrice di «Lo scandalo della felicità. Storia della principessa Valdina di Palermo», per Vanda) e Eliana Tribalto (autrice di «I volontari dell’alfabeto» per Bertoni Editore).

 

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