Grandi occhi per guardare meglio la rivoluzione
Graphic novel In "Golem" di Lorenzo Ceccotti in arte LNRZ, la tecnologia non è più un accessorio, mala vita stessa
Graphic novel In "Golem" di Lorenzo Ceccotti in arte LNRZ, la tecnologia non è più un accessorio, mala vita stessa
Tra le tecnologie sviluppate dagli shorai, i guerriglieri che si oppongono alla “democrazia” delle corporazioni che regola il mondo in Golem, c’è anche quella del foresight, una speciale visione della realtà prossima, degli eventi che si stanno per materializzare. Viene da pensare che Lorenzo Ceccotti, aka LRNZ, che firma oggi il suo primo libro, quella capacità l’abbia sviluppata mentre ne concepiva il soggetto, sin dagli anni del liceo. L’Italia, “repubblica fondata sull’amore” che ha immortalato nella graphic novel, uscita in libreria lo scorso 9 di gennaio ma annunciata dall’editore Bao Publishing già nel 2014, è un paese postcapitalista appartenente all’Eurasia, un’unica zona monetaria dove ogni transazione avviene in pseudo (ironico nome della valuta globale figlia del defunto euro) e dove solo chi è connesso sopravvive. Un’esistenza controllata da quattro grandi corporazioni che, grazie al rapido sviluppo delle nanotecnologie, ne gestiscono tutti gli aspetti -alimentazione, comunicazione, sanità e mobilità- e che rispondono a un solo presidente accentratore e manipolatore. Nelle prime pagine del libro l’autore ci guida attraverso spazi familiari in cui avvengono piccoli riti quotidiani: dalla colazione in casa dei Crotone dove Steno vive con la madre Edea, al prelievo al bancomat, da dove si può tentare la fortuna e vincere di più di quello che si preleva e dove, a ben vedere, c’è gente che dopo essersi sparata un colpo in testa viene gentilmente invitata dagli ausiliari sanitari a non morire per strada e infine nel traffico, in auto, dove tutte le superfici sono interattive.
Basta questa manciata di tavole a farci capire che in Golem la tecnologia non ha più un ruolo accessorio nella vita, piuttosto è la vita stessa. È questa la premessa che ci introduce nella Roma del 2030, scrupolosamente restituita nell’accuratezza di dettagli come vestiti, pettinature, logotipi, pubblicità e ambienti. Qui il primo enorme merito di LRNZ: con uno stile graficamente impeccabile che attinge sia dalla tradizione orientale che da quella occidentale, l’autore crea una realtà inquietante nella sua verosimiglianza e nello splendore della sua complessità, scegliendo ogni volta il tratto e la colorazione che meglio aderiscono al momento della storia che vuole mostrare, colmando ogni tavola di riferimenti classici e contemporanei, senza mai venire meno al flusso della narrazione nella quale il lettore viene trascinato con prepotenza. Così il Golem, mostro buono della tradizione ebraica, da titolo a un’opera dalle cui pagine si affacciano con la stessa disinvoltura Tarkovskij e Miyazaki, dove si rintracciano le atmosfere fantastiche di Moebius e quelle opprimenti di qualche episodio di “Black Mirror”. Un lavoro denso ed esteso nelle sue 270 pagine che narrano una vicenda di appena un paio di giorni, nella quale vengono sì inseriti i dovuti flashback per risalire agli antefatti dell’incresciosa situazione politico economica contro la quale Steno lotterà, ma che nel complesso mostra un alto indice di condensazione: profondamente stratificato, nel suo ritmo da action movie, il libro rapisce anche il lettore più attento, che dovrà tornare alle pagine più dense in cerca dei numerosi riferimenti. Sin dalla copertina l’outsider Steno Critone ci guarda con occhi grandi, cerchiati da due mezzelune scure, lo sguardo blu spaventato e consapevole come quello di un adulto, come quello di chi nonostante gli incubi che lo perseguitano, non vuole piegarsi al palliativo chimico e smettere di sognare.
Dentro ai suoi occhi vive una delle assi della narrazione: la funzione del sogno nella rivoluzione, la forza dell’ideale individuale nel cambio sociale. Le soluzioni per ribellarsi alla dittatura ipertecnologizzata Steno le troverà nel proprio passato, sul quale regna un importante segreto. Per accostarsi a un racconto tanto complesso, LRNZ si affida dunque al linguaggio del fumetto nelle sue infinite declinazioni: mischia la linea chiara con poeticissime tavole pittoriche, per poi tornare all’estremo dinamismo delle scene d’azione con gabbie fuori bolla e linee cinetiche applicate al tratto stesso che esaltano il senso di precarietà di una lotta giusta per quanto pericolosissima. Dal punto di vista grafico, la solida codificazione di ogni elemento veicola un messaggio più o meno celato che, se nella densità di elementi può in un primo momento sfuggire al lettore, non ne inibisce lo stupore per l’uso del colore o quello della luce e lo richiama in seguito a rintracciarne il significato. A chiosare la pienezza di significati e di significanti che riflette sapientemente l’atto d’amore su cui si regge la storia, LRNZ ne sfonda, letteralmente, le pagine: strizzando l’occhio al tema della tecnologizzazione del reale, dal libro si può scaricare una app sul proprio telefono e accedere a contenuti extra. Musica di sottofondo, siti delle corporazioni che regolano il mondo euroasiatico, ma anche pagine esplicative di riferimenti nascosti, offrono un’autentica navigazione intertestuale di una graphic novel molto attesa quanto fondamentale per lo sviluppo futuro del genere nel nostro paese.
Golem
LRNZ Lorenzo Ceccotti
Bao Publishing, 2014
Brossurato
270 pag.
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