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Gioielli rubati nell’archivio di Sir Paul

Gioielli rubati nell’archivio di Sir PaulPaul McCartney agli Abbey Road Studios, 1974

Note sparse Esce il doppio "One Hand Clapping", interamente suonato dal vivo nell'estate del 1974 per un documentario di McCartney con gli Wings

Pubblicato 3 mesi faEdizione del 26 giugno 2024

La storia del disco e di conseguenza della musica si muove su coordinate per lo più mobili rispetto a una linearità che nessun canone potrà mai fissare. Di molte storie si può dire che, se non sono nate per caso, poco ci manca perché affidate perlopiù a celebrazioni e a anniversari che ne hanno formato la leggenda. E tra queste la pubblicazione ufficiale in più supporti e formati di uno dei bootleg più desiderati di sempre, One Hand Clapping (Universal 2Lp/cd/Digitale), album interamente suonato dal vivo nell’agosto del 1974 per un documentario da Paul McCartney e dagli Wings, è parte integrante di quel gioco di riscoperte di un catalogo finora clandestino e incompiuto. Peraltro di uno degli artisti più popolari del mondo. Da poco ottantaduenne, ma non ancora domo tanto da suonare ancora in tour. D’altronde se lo fanno ancora gli Stones perché non dovrebbe farlo lui?

TORNANDO a quell’estate di cinquant’anni fa, fu quella l’occasione di presentare per la prima volta il suo nuovo gruppo, gli Wings, tre membri fissi, McCartney stesso, la moglie Linda e l’ex-Moody Blues, Denny Laine (di recente scomparso e coautore di alcuni hit della band), gli altri a ruotare nel corso degli anni. Quel 1974 fu anche di svolta per la carriera artistica di Paul McCartney. Mentre Band on the Run scalava le classifiche inglesi, il cantante e bassista dei Beatles, dopo una serie di controversi album – il one-man-show McCartney, Ram Wild Life e Red Rose Speedway– le cui canzoni più celebri sono riprese, con alcune dei Beatles e classici del rock’n’roll, nelle session del doc., sembrava essere rinato a nuova vita lasciandosi alle spalle definitivamente la depressione post-scioglimento della band più famosa del pianeta: nel caso ascoltare la versione minimale e ironica di Let it Be. Insomma, sembrava essersi riconciliato con i vecchi compagni di strada. Addirittura, qualche mese prima, volando a Los Angeles per suonare con un Lennon alle prese con il suo fecondo e straripante Lost Weekend. Mentre Harrison rimuginava con Dark Horse i successi di Living in the material world e Ringo invece a essere sempre amico di tutti e tre, facendoli suonare in Ringo e Goodnight Vienna. Come accennato, la registrazione dei brani di One Hand Clapping occuparono solo quattro giorni, serviti al regista David Litchfield per riprendere la band al suo massimo punto di ascesa. Questa nuova pubblicazione recupera canzoni che furono eseguite a telecamere spente, ma che conservano intatta la dinamicità e la potenza del suono dal vivo.

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