Paul McCartney, il genio della melodia
Note sparse 80 singoli per 159 brani realizzati durante tutto l’arco della carriera
Note sparse 80 singoli per 159 brani realizzati durante tutto l’arco della carriera
Una delle cose più importanti nella vita è la riconoscenza. La riconoscenza verso qualcuno che ci ha cambiati profondamente con la propria arte e che lascia come nella favola di Pollicino, ad ogni passo un sassolino o una traccia che ci riporta a casa e che il più delle volte non ci fa mai perdere la giusta direzione. E la riconoscenza per quanto sia importante non è mai applicata se non raramente. Chi fa questo mestiere (quello di scrivere di musica) viene molte volte raggiunto da vette di egocentrismo difficili da commentare, poi ad un certo punto ci si trova davanti una cassetta in legno e mentre pensiamo che possa contenere un vino prezioso o raro, in realtà è The 7” Singles di tale Paul McCartney, con all’interno un libro di 148 pagine a cura di Rob Sheffield e 159 brani che lo stesso Paul McCartney ha scelto personalmente. È immediata allora la sensazione non di tornare con i piedi per terra ma di sprofondare sottoterra, stritolati e spinti giù dall’abbraccio del proprio ego. .
IN MOLTI hanno scritto che The 7” Singles è mastodontico e riservato ai fan e nemmeno così necessario, ma nei fatti, specie se diamo un’occhiata a quello che accade nel mondo della musica oggi, non è proprio così. Dovremmo proprio dirlo che Paul McCartney è sempre necessario. La capacità di Paul (abbiamo anche avuto modo di vederlo e viverlo nel documentario Get Back semmai ancora avessimo avuto dei dubbi) è di essere unico e multiplo e ritornando al contenuto della cassetta di legno, è come se Paul fosse il vino migliore del mondo, un Cabernet Sauvignon Oakville Double Diamond 2019 di Schrader Cellars e allo stesso tempo un vino raro come Massandra Sherry 1775 e ancora allo stesso tempo un Tavernello.
La capacità di Paul (abbiamo anche avuto modo di vederlo e viverlo nel documentario Get Back semmai ancora avessimo avuto dei dubbi) è di essere unico e multiplo
SI, SONO 159 brani, dalle scelte più disparate, passando per pezzi musicalmente di genio infinito come Live and Let Die, Pipes of Peace, No More lonely nights, fino a quello meno amato dalla critica musicale (e poi perché?) come Say Say Say insieme a Michael Jackson, continuando con I don’t know, Who cares e Come on to me giusto per ricordarci che anche dal 2019 e giù proseguendo negli anni, Sir Paul ha ancora una grande capacità creativa. Avevamo bisogno di questa raccolta? Si, avevamo bisogno ancora una volta di leggere una canzone, di imparare come si scrive una canzone, di capire cosa sia una melodia e non c’è nessuno al mondo che lo ha fatto e lo sa fare come Paul McCartney. Le nuove generazioni hanno un disperato bisogno di conoscerlo, anche attraverso questo The 7” Singles.
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