Su Alberto Giacometti si è detto moltissimo. Tra le cose più belle e che hanno definito l’immagine più peculiare dell’artista, le pagine scritte da amici con il quale lo scultore condivise affinità e dubbi: Jean Genet, George Limbour, Mario Negri, Man Ray, Sartre… E le fotografie. Migliaia di ritratti: Brassaï, Cartier-Bresson, Giorgio Soavi… Insomma, è difficile dire o immaginare qualcosa di nuovo su Giacometti che non resti schiacciato da quest’immensa mole di materiali. Così, come deve accadere in casi analoghi, l’unico modo possibile per rileggere la figura di un artista che ha lasciato tracce tanto profonde nella storia culturale, è...